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5 per mille, i fondi non sono stati azzerati

Data: 24/10/2008
Categoria: Altre News
Il Governo non tagliera' i fondi del 5 per mille per salvare gli istituti bancari in crisi, ha assicurato il sottosegretario al Welfare, Eugenia Roccella. Si e' trattato, dunque, di una errata interpretazione dell'art. 1 comma 7 del decreto legge 9 ottobre 2008 n. 155.
Il Governo non tagliera' i fondi del 5 per mille per coprire i buchi delle banche. Ad assicurarlo il sottosegretario al Welfare, Eugenia Roccella. "I fondi, e ci tengo a dirlo, - ha spiegato il sottosegretario all'agenzia di stampa ASCA - non sono stati azzerati. Sono girate delle voci che si basano solo su un'interpretazione errata del testo, abbiamo chiesto chiarimenti sul testo noi stessi per essere certissimi. Ma non sono in gioco i fondi del 5 per mille. E lo dico per tranquillizzare le associazioni e i cittadini dal momento che il 5 per mille e' il rapporto diretto tra i cittadini e i destinatari delle tasse". Si e' trattato, dunque, solo di una cattiva interpretazione del decreto "un punto e virgola che ha creato confusione, ma il testo e' abbastanza chiaro", ha aggiunto Roccella. Nel comma 7 dell'articolo 1 del decreto legge 9 ottobre 2008 n. 155, è scritto infatti, "sono individuate per ciascuna operazione di cui al presente articolo le risorse necessarie per finanziare le operazioni stesse. Le predette risorse, da iscrivere in apposito capitolo dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, sono individuate in relazione a ciascuna operazione mediante: riduzione lineare delle dotazioni finanziarie, a legislazione vigente, delle missioni di spesa di ciascun Ministero, con esclusione delle dotazioni di spesa di ciascuna missione connesse a stipendi, assegni, pensioni e altre spese fisse; alle spese per interessi; alle poste correttive e compensative delle entrate, comprese le regolazioni contabili con le regioni; ai trasferimenti a favore degli enti territoriali aventi natura obbligatoria; del fondo ordinario delle universita'; delle risorse destinate alla ricerca; delle risorse destinate al finanziamento del 5 per mille delle imposte sui redditi delle persone fisiche; nonche' quelle dipendenti da parametri stabiliti dalla legge o derivanti da accordi internazionali". Quindi il passaggio del comma 7 dell“articolo 1 del Decreto legge del 9 ottobre 2008 n. 155 va letto in senso opposto a quanto in un primo momento era sembrato. (5 PER MILLE ALLE BANCHE: Bufala o verità?) Contrariamente quindi alle iniziali interpretazioni del suddetto testo legislativo avanzate da più parti nel mondo non profit, il 5 per mille, come i fondi destinati alla ricerca e all“università, sono nell“inciso che riguarda le eccezioni ai tagli suggeriti ai ministeri nel caso di operazioni straordinarie per salvataggio di istituti bancari.


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