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Droghe, un progetto nazionale di inclusione

Data: 09/10/2008
Categoria: Altre News
Sperimentale, è coordinato dalla Toscana; la Puglia partecipa con risorse aggiuntive. Obiettivo: raggiungere e includere le persone tossicodipendenti da anni con recidive e malattie.
Non sono poche le persone tossicodipendenti che, pur essendo in trattamento presso le strutture pubbliche e private faticano a beneficiare delle cure sanitarie a causa della loro situazione di elevata emarginazione sociale. » con questo presupposto che nasce il progetto nazionale sperimentale "Budget per l“inclusione sociale di persone tossicodipendenti in trattamento, o da attrarre in trattamento, ad elevata emarginazione" finanziato con fondi statali vincolati. Al progetto che è coordinato dalla regione Toscana, partecipa la regione Puglia con risorse aggiuntive provenienti da fondi non utilizzati del DPR 309/90. In Puglia nel 2006, secondo i dati ufficiali, l“utenza in carico presso i servizi pubblici e privati raggiunge le 12 mila unità. Alla regione Puglia sono stati attribuiti complessivamente 96 interventi da attuare e la complessiva somma di 480 mila euro. Il budget di cura per l“inclusione ammonta per ciascun intervento a 4.800 euro per una durata media di svolgimento dell“intervento di 12 mesi e per una frequenza media di ciascuna persona coinvolta di circa 20 ore a settimana. Tra i destinatari degli interventi persone che hanno una lunga carriera di dipendenza, con frequenti ricadute durante il trattamento, spesso recidivi dell“esperienza carceraria, con comorbilità psichiatrica, spesso affetti da malattie infettive. Una recente giunta regionale del settembre scorso ha integrato la dotazione attribuita alla Regione Puglia con la somma di 200 mila euro quale cofinanziamento regionale. Alla riuscita delle attività progettuali sovrintende un gruppo di pilotaggio costituito da istituzioni e enti del pubblico e del privato sociale. "» un settore quello delle dipendenze a cui guardare con attenzione e cura afferma l“assessore regionale alla solidarietà sociale Elena Gentile. "Finiti i clamori degli anni 80 e 90 in cui si gridava ai tanti allarmi sociali, le dipendenze hanno sempre più assunto il volto dell“attentato alla sicurezza nazionale per essere poi dimenticate dai più. Ma il fenomeno è presente, è in crescita, assume configurazioni assai diverse, tanto da correre il rischio della "normalizzazione" nell“immaginario collettivo, e va affrontato con tutti mezzi di cui disponiamo. Quello del progetto nazionale va esattamente in questa direzione".


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