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Grave inquinamento ambientale della Copersalento

Data: 06/10/2008
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia
Il WWF: "Bisogna riacquistare la capacità di progettare uno sviluppo sostenibile". L'ass. Biblioteca di Sarajevo esprime preoccupaizone anche "per le precarie condizioni di sicurezza sul lavoro".
Anche il WWF sta seguendo con attenzione l“evolversi della situazione che coinvolge l“impianto di "coincenerimento" di rifiuti della Copersalento di Maglie. L'associazione del panda ha diffuso una nota agli organi di stampa - a firma del Coordinatore provinciale WWF Lecce Vittorio De Vitis e del Responsabile Gruppo Attivo WWF Maglie Guido Greco - che riportiamo di seguito: "Come tutti ormai sappiamo, le analisi che la Provincia di Lecce ha commissionato all“Arpa Puglia nello scorso luglio 2008, hanno rilevato che l“azienda non emanava soltanto cattivi odori, bensì concentrazioni di diossina 420 volte superiori al valore limite consentito dalla legge. In un territorio in cui il tasso di mortalità per patologie tumorali ha assunto proporzioni epidemiche, è estremamente importante ricercare le responsabilità di quanto accade, a maggior ragione quando ci si trova di fronte a valori di sforamento che, per la proporzione che assumono, escludono ogni margine di errore nella rilevazione. In casi come questo è molto grave il rischio per la salute pubblica. L“aspetto più inquietante è la probabilità che dall“anno 2003/04, data d“inizio della combustione del CDR (COMBUSTIBILE DA RIFIUTI), fino ai giorni nostri, la popolazione sia stata esposta a livelli di sostanze tossiche oltre la soglia di legge. Attualmente, nessuna altra analisi ha infatti potuto smentire i dati dell“Arpa Puglia, visto che la stessa Copersalento, nella facoltà di rimuovere le cause che hanno determinato il suddetto sforamento, è stata ostacolata da continui guasti tecnici nei successivi avviamenti dell“impianto. In seguito a questi fatti, che sollevano seri dubbi sulla reale affidabilità dell“impianto, l“azienda ha quindi richiesto la possibilità di riprendere l“attività industriale, attraverso un piano semestrale di lavorazione che esclude la combustione del CDR, ovvero la causa principale delle emissioni di diossina. Un piano che prevede soltanto l“utilizzo di legno vergine, sansa esausta e in parte di nocciolino di sansa. Per quanto i problemi riscontrati fino a ieri sembra che inizino a lasciare spazio ad una soluzione a garanzia della salute pubblica e dell“ambiente, la nostra Associazione auspica un intervento decisivo per l“ammodernamento degli impianti dell“azienda e la predisposizione di severissimi controlli atti a contenere, entro i limiti imposti dal D. Lgs. 152/2006, le emissioni in atmosfera, nel suolo e nelle acque di scarico. Con particolare riguardo ai fumi, così come predisposto dalla Provincia di Lecce, è essenziale un loro monitoraggio in continuo onde evitare ogni possibile e futura situazione di rischio per la popolazione. Riteniamo opportuno che ciò debba essere fatto oltre che per le polveri, lo zolfo e gli altri inquinanti, già previsto perchè danneggiano l“ambiente in toto, anche per gli idrocarburi incombusti, le diossine e i furani, pericolosi "solo" per la salute delle persone. Nè meno efficaci devono essere le iniziative legate al contrasto dei cattivi odori e dell“elevato inquinamento acustico riscontrato costantemente negli anni, soprattutto durante le ore notturne. Reclamiamo che tutto ciò sia fatto a norma di legge, utilizzando le cosiddette BAT (Best Available Techniques), che assicurano la migliore produttività aziendale compatibile con il rispetto dell“ambiente, della salute dei lavoratori della Copersalento, in primis, della popolazione di Maglie e dei comuni limitrofi. In altri termini bisogna riacquistare la capacità di progettare uno sviluppo sostenibile, fatto di innovazione tecnologica, mirata a ridurre l“impatto dei processi di produzione, e che non sacrifichi la salute dei cittadini e dell“ambiente a vantaggio di miopi interessi di breve termine". Anche l“Associazione politico-culturale "Biblioteca di Sarajevo" di Maglie esprime la propria preoccupazione dopo la diffusione dei dati relativi all“ultimo controllo dell“ARPA Puglia sui fumi della Copersalento. "A questa preoccupazione si somma in questi giorni anche quella per le precarie condizioni di sicurezza sul lavoro che perdurano all“interno dello stesso stabilimento" afferma in una nota il presidente dell'associazione, Giancarlo Costa Cesari. "L“Associazione è vicina alla famiglia di Sergio Cariddi, caduto sul lavoro proprio nell“opificio magliese, e agli operai che lì vi lavorano. Già in passato Biblioteca di Sarajevo ha evidenziato a gran voce proprio queste emergenze, che ad oggi sono ancora lontane da una soluzione per la tranquillità delle popolazioni locali e dei lavoratori, facendosi promotrice di un coordinamento ambientalista che ha visto l“adesione di altre associazioni e singole persone di Maglie e dei paesi limitrofi preoccupate per il danno ambientale derivante dai fumi dell“inceneritore. L“Associazione nel prendere atto del l“invito ricevuto giorni fa dalla direzione della Copersalento per un incontro nel quale illustrare i dati in possesso alla stessa azienda, ricorda un analogo incontro in passato alla presenza dell“On. Nichi Vendola, all“indomani di un altro luttuoso incidente sul lavoro. Ancora una volta l“Associazione è disponibile ad incontrare i dirigenti dell“azienda , ma vuole farlo insieme a tutte le associazioni e partiti politici del territorio impegnati per la soluzione definitiva del problema. Rilanciamo pertanto ai cittadini e alle associazioni magliesi e dell“hinterland la proposta di dar vita ad un“azione comune a difesa della salute, della sicurezza, dell“ambiente. Siamo disponibili all“incontro solo se questo sarà aperto al costituendo gruppo. Chiediamo alle Istituzioni ed all“Azienda una soluzione chiara e definitiva dei problemi che interessano un impianto che, nonostante sia stata data la possibilità di adeguarlo, ha dimostrato seri problemi funzionali che lo rendono obsoleto".
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