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Il Comitato pugliese "Acqua bene comune" scrive a Vendola

Data: 23/07/2008
Categoria: Altre News
Al comitato aderiscono 180 associazioni che esprimono forti perplessità sull'itituzione dell'Agenzia regionale per il governo pubblico dell'acqua prevista dal disegno di legge n. 28/2008 del 13/06/2008.
Di seguito il testo della lettera che il comitato ha inviato al presidente della Regione Puglia. Comitato Promotore Pugliese"Acqua Bene Comune" segreteriacomitatopugliese@gmail.com

Al Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola p.c. alla Giunta Regionale al Presidente del Consiglio Regionale ai Presidenti Capigruppo alla Stampa Bari, 18/07/2008

Oggetto: Disegno di Legge 28/2008 "Istituzione dell“Agenzia Regionale per il Governo Pubblico dell“Acqua"

Presidente, avendo appreso del disegno di legge "Istituzione dell“Agenzia Regionale per il Governo Pubblico dell“Acqua" n. 28/2008 del 13/06/2008 da Lei sottoscritto, Le scriviamo questa nota per chiederLe di voler chiarire allo scrivente Comitato e alla cittadinanza pugliese il senso di tale atto. E“ ormai dal 2006 che, in forma ufficiosa, ufficiale e pubblica, cerchiamo un“interlocuzione con Lei sulla tematica della gestione delle risorse idriche in Puglia. Come sicuramente saprà e come è stato reso noto attraverso la stampa, in Puglia è oramai operante da due anni il Comitato per l“Acqua Bene Comune al quale hanno aderito oltre 180 associazioni e che ha raccolto, per quello che riguarda la nostra Regione, circa 30.000 firme (oltre 400.000 a livello nazionale) "Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque a disposizione per la ripubblicizzazione del servizio idrico" presentata al Presidente della Camera On. Fausto Bertinotti nel luglio 2007 e attualmente al vaglio della Commissione Ambiente. Tale Legge di Iniziativa Popolare è stata sostenuta, attraverso delibera, anche da diverse decine di Enti Locali della nostra Regione (fra cui la Provincia di Bari e di Lecce, i Comuni di Bari e di Foggia) che oggi fanno parte del Coordinamento degli Enti Locali per la Ripubblicizzazione dei Servizi Idrici costituitosi lo scorso 5 febbraio e che ha presentato il proprio programma operativo nella conferenza stampa tenutasi lo scorso 12 giugno presso la sala Consiliare della Provincia di Bari. Lo scorso 4 giugno, inoltre, Le abbiamo fatto pervenire, attraverso la presidenza del Consiglio regionale, la richiesta di ripubblicizzazione dei servizi idrici e dell“AQP in particolare, supportata da argomentazioni normative, giuridiche e politiche. Dopo oltre un mese l“unica "risposta" che riceviamo è questo Suo atto che ci risulta incomprensibile. Il disegno di Legge di "Istituzione dell“Agenzia regionale per il governo pubblico dell“Acqua" da Lei presentato, oltre a rappresentare una concentrazione di potere e di coordinamento della Regione, sembra: - consolidare la politica finora perseguita dal suo governo regionale in tema di gestione di risorse idriche (conservazione della forma giuridica della società per azioni dell“AQP; partecipazione nella società "Acqua SpA" finalizzata alla gestione delle risorse idriche per uso produttivo), fra l“altro, in contraddizione con gli impegni relativi alla ripubblicizzazione dei servizi idrici proclamati durante la campagna elettorale; - costituire una struttura vuota di contenuti sostanziali e innovativi rispetto agli stessi obiettivi indicati nell“art.1 ("assicurare il governo unitario e garantire alle generazioni future il governo pubblico dell“acqua"), nella misura in cui non è associata ad un quadro legislativo che a livello regionale sancisca il principio che l“acqua è un bene comune - cioè un servizio privo di rilevanza economica e non è accompagnata dalla volontà della Regione di avviare il processo di trasformazione dell“AQP SpA in un Ente di diritto pubblico; - sottrarre o limitare, qualora approvato nella forma in cui è stato presentato, potere e competenze all“ATO e, dunque, ai Comuni, unici legittimi proprietari delle reti e titolari del diritto di concorrere, unitamente ai cittadini, a definire gli indirizzi di gestione del servizi idrici e i rapporti con l“ente gestore. Al fine di rendere concretizzabile "il governo pubblico dell“acqua" riteniamo che, qualora si voglia perseguire l“obiettivo di dar vita ad una Agenzia regionale, non si possa prescindere dalla preliminare adozione di provvedimenti volti alla ripubblicizzazione delle risorse idriche a livello Regionale, ovvero: - Inserimento nello Statuto regionale, recependo i principi alla base della legge di iniziativa popolare, di un articolo nel quale si sancisca che: l“acqua è un bene comune, un diritto umano universale; la disponibilità e l“accesso individuale e collettivo all“acqua potabile sono garantiti in quanto diritti inalienabili e inviolabili della persona umana; la proprietà e la gestione devono essere pubbliche e improntante a criteri di equità, solidarietà e rispetto degli equilibri ecologici; la priorità del consumo umano rispetto ad altri usi. - Presentazione e approvazione in tempi rapidi di una legge regionale di governo, tutela dell“acqua e regolamentazione del Servizio Idrico Integrato (SII) che, sancendo il principio che il SII è privo di rilevanza economica, sottragga lo stesso alle regole della "libera concorrenza" (e all“obbligo di gara) facendolo rientrare integralmente nella competenza esclusiva della Regione (art. 117 Cost.). Quest“ultima, in considerazione dell“esigenza di tutelare il pubblico interesse nello svolgimento di un servizio essenziale in situazione di monopolio naturale (art. 43 Costituzione), potrebbe inserire nella legge regionale la scelta di gestire il SII attraverso una Azienda senza finalità lucrative (Consorzi, Aziende Speciali e Aziende Speciali Consorziali), sulla base di finalità di carattere sociale e ambientale, introducendo modalità e risorse finanziarie a livello regionale atte a sostenere il processo di ripubblicizzazione e di finanziamento dell“accesso al diritto. Quest“ultimo potrebbe essere garantito anche attraverso meccanismi di fiscalità generale e specifica, e meccanismi tariffari differenziati per usi e consumi. - Trasformare, sulla base del nuovo quadro legislativo regionale dei SII, l“attuale AQP SpA in un Azienda speciale in funzione del contemporaneo trasferimento della proprietà ai Comuni, eliminando cosi anche l“anomalia rispetto ai requisiti del controllo analogo, necessario per l“affidamento in house. Presidente, la forma è sostanza soprattutto in questo caso in cui la forma giuridica dell“Ente che gestisce i servizi idrici determina gli obiettivi della gestione e gli strumenti. Come Lei ben sa una SpA a intero azionariato pubblico resta, comunque, una società disciplinata dal diritto privato (art. 2247 c.c.). Nello specifico, inoltre, l“AQP SpA non è attualmente soggetta ad alcun controllo analogo, oltre a essere stata sottratta anche al controllo della Corte dei Conti in seguito all“approvazione del d.lgs 141/1991 che ha abrogato il precedente DPR del 20/06/1961, ponendosi in una situazione di contraddizione rispetto alla normativa nazionale ed europea. Introdurre nuove strutture di coordinamento a livello regionale in tema di gestione dei SII, i cui costi peraltro finiranno per ricadere sui cittadini - e in assenza di adozione di scelte politiche di fondo sui modelli e sulle strutture volte a sancire principi e modalità sulle quali avviare il processo di ripubblicizzazione - ci sembra una scelta poco coerente. Restiamo a disposizione di un confronto con Lei, sicuri del fatto che vorrà prendere in considerazione le istanze non solo del Comitato pugliese, ma anche di decine di migliaia di cittadini e di decine di Enti Locali della nostra Regione. Questo riteniamo essere un punto fondante per la costruzione delle condizioni che favoriscano una reale partecipazione al governo pubblico della "casa" comune della quale i beni comuni come l“acqua costituiscono una delle pietre portanti. Nel ringraziarla per l“attenzione e in attesa di un Suo cortese riscontro, porgiamo distinti saluti. Comitato Pugliese "Acqua Bene Comune" ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Comitato pugliese per l'Acqua Bene Comune C/o Osservatorio Sud, Via Buccari, 120/b, 70100 - Bari Riferenti territoriali: Margherita Ciervo; Giuseppe di Brisco; Maria Teresa Fiocco; Ubaldo Molinari; Michele Rizzi segreteriacomitatopugliese@gmail.com In allegato trovate la richiesta di audizione al Parlamento inviata lo scorso 8/7 dalla Provincia di Bari per conto del Coordinamento degli Enti Locali per la Ripubblicizzazione dei Servizi idrici e la richiesta di adesione al Coordinamento Regionale inviata (sempre lo scorso 8/7) ai 258 Comuni della Regione pugliese.



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