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Eurispes: cresce l'impoverimento del ceto medio

Data: 09/07/2008
Categoria: Altre News
Nel nostro paese cresce la proletarizzazione del ceto medio. Le famiglie più povere faticano a mettere insieme il pranzo con la cena.
I dati diffusi l'8 luglio dall“Istat confermano le analisi e le previsioni formulate dall“Eurispes nel corso degli ultimi anni. Finalmente, obtorto collo, l“Istat certifica lo stallo della spesa alimentare delle famiglie italiane, nonostante l“abbassamento complessivo della qualità della spesa stessa. Tuttavia, anche questi dati nascondono una verità che sarebbe ben più preoccupante se i calcoli fossero realizzati attribuendo, all“interno del paniere, il peso reale alle singole macrovoci. Infatti, il peso attribuito alla voce "alimentari" è largamente sottostimato considerando che le famiglie dedicano a tale spesa almeno il 30% del loro reddito medio mensile. Se il calcolo fosse realizzato in modo corretto già da solo costringerebbe l“Istat a modificare quello dell“inflazione complessiva. Se a ciò si aggiunge il fatto che il nostro Istituto di statistica nazionale continua ad attribuire alle spese per la casa (abitazione, acqua, elettricità, combustibili) una quota ben lontana dalla realtà si capisce come, nonostante le progressive correzioni, il calcolo dell“inflazione sia del tutto inattendibile. Sta succedendo tutto ciò che avevamo previsto. Le famiglie fronteggiano la crisi, nella prima fase, riducendo o eliminando le spese per i consumi culturali, per leisure, il tempo libero. Nella seconda fase si riducono i consumi per l“abbigliamento, calzature, arredamento ecc. Nella terza fase si riducono i consumi alimentari cercando di gestire al meglio la spesa ed evitando gli sprechi, ma anche e soprattutto accontentandosi di una qualità più bassa dei prodotti acquistati, e ciò spiega l“affluenza sempre più massiccia nei discount. Stiamo, insomma, assistendo alla progressiva proletarizzazione del ceto medio, mentre le famiglie più povere faticano a mettere insieme il pranzo con la cena. Altro dato preoccupante è quello relativo alla progressiva invasione di prodotti a basso costo ma di scarsissima qualità di difficile tracciabilità e senza alcuna garanzia di genuinità provenienti dai paesi extraeuropei. Gian Maria Fara Presidente Eurispes


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