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Vertice Fao, i leader mondiali a Roma per la crisi alimentare

Data: 04/06/2008
Categoria: Altre News
All'apertura del vertice dalla Fao che si sta svolgendo a Roma (3-5 giugno), Jacques Diouf, direttore generale della Fao, ha detto: "Mancano 30 mld di dollari l'anno per garantire il diritto al cibo".
"Non può mancare in nessuno il senso della drammaticità della crisi che è esplosa e delle sue conseguenze soprattutto per le popolazioni più povere, per quasi un miliardo di persone sottonutrite, ma anche per fasce sociali colpite dovunque da una perdita grave di potere d'acquisto". Con queste parole il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha aperto ieri i lavori della Conferenza internazionale sulla sicurezza alimentare, nella sede della Fao al Circo Massimo a Roma. Napolitano ha sottolineato che "si tratta di una crisi alimentare che rende ancora più problematico il raggiungimento dei traguardi compresi negli obiettivi di sviluppo del Millennio: innanzitutto, quello dello sradicamento dell'indigenza e della fame". Per questo, ha osservato, "emerge l'imperiosa necessità di politiche coordinate a livello mondiale, volte a fronteggiare un'allarmante emergenza" Tuttavia, ha evidenziato il Capo dell Stato, "per superare la crisi alimentare e garantire una prospettiva di reale 'food security', non si può fare affidamento sulle virtù riequilibratici del mercato", ma "si deve riconoscere la necessità di politiche e di interventi che abbiano il loro quadro di riferimento e le loro espressioni operative nel sistema delle Nazioni Unite". Il capo dello Stato ha poi sottolineato che "non possiamo ignorare come appaia oscurato quel diritto al cibo che fu messo al centro, nel novembre 1996, a Roma, nel primo vertice mondiale Fao sull'alimentazione". La parola è quindi passata al segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, per il quale la crisi alimentare in corso, la cui "minaccia" è presente a tutti noi", rappresenta "anche un'opportunità per rivedere le politiche del passato". In particolare per Ban "il mondo ha bisogno di produrre più cibo, la produzione alimentare deve crescere del 50% entro il 2030 per rispondere all'aumento della domanda". Sottolineando che bisogna agire "in fretta e con coraggio", ha infine fatto appello ai capi di Stato e di governo augurandosi che la conferenza si concluda "con un senso di proposta e di missione". "Solo agendo tutti insieme possiamo superare questa crisi, oggi e domani. Centinaia di milioni di persone nel mondo non si aspettano nulla di meno", insiste il segretario Onu che individua nel "miglioramento dell'accesso al cibo e nel contributo alla sicurezza alimentare globale" gli impegni a breve termine che la comunità internazionale deve assumersi. Ma questo non deve avvenire con "politiche di 'beggar thy neighbor' (che arrecano danni economici ai paesi vicini o partner)" perchè queste "provocano solo distorsioni dei mercati e fanno salire ancora di più i prezzi". È poi stata la volta di Jacques Diouf, direttore generale della Fao, che allarmato ha spiegato come non sia stato "possibile reperire 30 miliardi di dollari l'anno per consentire a 862 milioni di affamati di godere di un fondamentale diritto umano: il diritto al cibo e quindi il diritto alla vita". "Naturalmente c'è una necessità immediata - ha affermato Diouf - nonostante l'escalation dei prezzi di mantenere il volume di aiuti alimentari per 88 milioni di persone". Al summit partecipano circa 40 capi di Stato e di governo e al centinaio di ministri. L'italia è rappresentata oltre che da Napolitano, dal presidente della Camera Gianfranco Fini e dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Il premier, assumendo la presidenza del vertice, ha annunciato che l'Italia proporrà all'Unione europea che i fondi destinati agli Stati membri per gli aiuti a sostegno della fame nel modo "possano non essere conteggiati negli impegni di bilancio" previsti dai trattati europei. Ci troviamo di fronte a un problema "difficilissimo che attende indicazioni e risposte. È piuttosto il tempo delle azioni rispetto a quello delle parole" e occorre quindi "mettere a disposizione risorse concrete" per dare risposte a questa situazione. Da parte sua il presidente francese Nicolas Sarkozy, lanciando "un partenariato per l'alimentazione e l'agricoltura" dal vertice della Fao, ha definito la fame nel mondo "lo scandalo del 21mo secolo". Mentre dal primo ministro spagnolo Josè Luis Rodriguez Zapatero è arrivato l'appello affinchè la crisi alimentare "risvegli le coscienze dei potenti", ricordando che "la sicurezza alimentare è un diritto fondamentale di tutti gli esseri umani".


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