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Giornata Internazionale contro il Lavoro Minorile

Data: 03/06/2008
Categoria: Altre News
Quest“anno la Giornata avrà come tema l“Educazione, la migliore risposta per contrastare lo sfruttamento minorile
Diritto all“educazione per tutti i bambini, politiche tese a favorire risorse e competenze per l“educazione ed infine educazione per promuovere la consapevolezza della necessità di fare fronte al fenomeno. La Giornata è celebrata in tutto il mondo, il 12 giugno, con il sostegno di governi, lavoratori, agenzie ONU. In Italia il lavoro minorile, che secondo le ultime stime (Cgil) vedrebbe coinvolti circa 400.000 minori, riguarda sia il Nord che il Sud del nostro Paese, riconosce specificità territoriali ed è pertanto collegabile alla dimensione sociale nel suo complesso: alla scuola, alla famiglia, al mercato del lavoro, alla carenza di risorse, alle nuove sfide della complessità, al bisogno di formazione, alla "cultura" del lavoro, al territorio e all“ambiente di vita. Art. 32 della Convenzione Onu sui diritti del fanciullo Diritto dei bambini ad essere protetti contro lo sfruttamento economico e a non essere costretti ad alcun lavoro che comporti rischi o sia suscettibile di porre a repentaglio la sua educazione o di nuocere alla sua salute o al suo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale o sociale. Un fenomeno dai mille volti Il lavoro minorile è presente in occupazioni e forme estremamente varie anche nei paesi industrializzati. Nei paesi industrializzati il lavoro precoce riguarda non solo minori stranieri o rom ma anche minori italiani Tutta una serie di indicatori rimandano al fenomeno: l“abbandono scolastico, gli infortuni sul lavoro, la percentuale di bambini lavoratori all“interno delle comunità straniere, la crescente diffusione di forme miste di scuola-lavoro. Per spiegare l“emergere nei paesi industrializzati del fenomeno del lavoro precoce occorre fare riferimento non solo alla povertà economica. Oggi la povertà non è la sola causa del lavoro minorile. Dal punto di vista delle cause economiche è infatti possibile affermare che, escludendo i casi di povertà insostenibile (anche se è da citare il dato preoccupante delle nuove povertà e delle famiglie a rischio di povertà), nelle società industrializzate si riscontra un certo benessere, un livello di scolarizzazione e tutela dello Stato che non permettono più di analizzare il lavoro minorile come il risultato della povertà. Oltre a condizioni economiche oggettive, il fenomeno del lavoro minorile è intrinsecamente legato a determinati processi culturali. Si può infatti dire che: - il lavoro minorile risulta essere un fenomeno inscindibile dal contesto culturale di riferimento; - il lavoro minorile è correlato allo scenario sociale, educativo, culturale del welfare del territorio in cui si realizza; - il lavoro minorile è inserito all“interno di un contesto, di un territorio, di una famiglia, che veicola e rappresenta una rete di modelli e di percorsi a livello socio-economico e culturale. Le esperienze di lavoro dei minori italiani e stranieri assumono dinamiche articolate e multiformi. Per meglio comprendere tale diversità di seguito vengono sintetizzati quelli che sono i principali contesti nell“ambito dei quali prende vita il fenomeno Contesti di disagio, povertà e rischio di povertà ó Negli ultimi anni rispetto allo scenario precedente è aumentata la presenza di bambini e bambine figli di immigrati che lavorano ed è cresciuto il dato relativo alle famiglie a rischio di povertà Contesto di sfruttamento e di tratta ó Nell“ultimo decennio l“Italia è diventata territorio in cui sono nate le forme peggiori di tratta e di schiavitù dei minori. Gestito da realtà criminose italiane e straniere, l“utilizzo per fini di sfruttamento lavorativo e sessuale dei minori, si configura come una nuova forma di schiavitù, in cui nessun tipo di garanzia, di tutela, di diritto è riconosciuto al minore che ne è vittima (soprattutto minori stranieri e rom). Contesto che valorizza l“ambito lavorativo per un percorso di tutela e di inserimento sociale ó Per alcuni minori in Italia il lavoro risulta essere l“alternativa positiva allo stare in strada. Contesto che poco valorizza il percorso di istruzione e formazione a vantaggio dell“esperienza lavorativa ófrequenti sono anche le situazioni in cui l“avvicinamento precoce al lavoro si contestualizza nell“ambito di famiglie con redditi medi che facilitano questo perchè scommettono poco sulla capacità dei percorsi di istruzione e formazione. Contesto di imprenditoria familiare ó Alta in Italia è la diffusione di lavoro minorile tra le famiglie in possesso di una propria attività lavorativa. Contesti in cui l“impegno del minore non è considerato lavoro ó Ne sono esempio la collaborazione domestica ma anche il lavoro nel campo della pubblicità, della televisione, del cinema, dello sport para-professionale. (Telefono Azzurro, Consulenti del Lavoro, 2007). Lavoro - scuola - famiglia La famiglia può evitare, ostacolare, prevenire l“ingresso del minore nel mondo del lavoro come può anche proporre, imporre, organizzare l“inserimento lavorativo precoce. La famiglia può anche rendere co-partecipe il minore della propria esperienza imprenditoriale, situazione che di per sè non è negativa, sempre se non va a negare totalmente le aspirazioni e le capacità del minore. La scuola è invece l“ambito privilegiato del monitoraggio del possibile coinvolgimento precoce del minore in attività lavorative: assenze, dispersione scolastica, ecc. La scuola è anche il luogo prezioso del monitoraggio del benessere dei bambini lavoratori, quando nella vita del bambino sono presenti entrambi gli impegni, quello scolastico e quello lavorativo. Vivace e polemico è il dibattito sulla possibilità di far convivere la scuola e il lavoro. Taluni ritengono non si possa pensare a una compresenza di entrambe le attività, per altri ciò dipenderebbe da una serie di variabili quali l“essere il minore italiano o straniero per il minore straniero raggiungere gli obiettivi di apprendimento può essere maggiormente difficile per la difficoltà di inserimento e linguistica e pertanto una compresenza andrebbe a svantaggio della sua capacità di inserimento nel contesto sociale , il fare un lavoro faticoso o leggero e così via. Ciò che si può dire è che oggi una correlazione sembra esserci tra la decisione di non proseguire gli studi dopo la scuola dell“obbligo e l“esperienza di lavoro precoce. Le esperienze di lavoro prima dei 15 anni sembrano cioè contribuire a una scelta selettiva ed esclusiva del lavoro a discapito del percorso formativo o di una percorso di coesistenza scuola-lavoro. » anche da dire che è difficile vedere una relazione lineare esclusiva tra esperienze di lavoro precoce e percorsi di dispersione scolastica; piuttosto la relazione appare circolare poichè molto spesso ad avvicinarsi precocemente a lavoro sono proprio quei minori che non riscontrano un successo o un esito scolastico positivo, e vedono disinteresse e poca motivazione. Segnale della difficoltà odierna nel recupero di situazioni scolastiche difficili, che rischiano di trovare come prima ed esclusiva alternativa il lavoro se non la strada. L'impegno di Telefono Azzurro L“impegno di Telefono Azzurro rispetto all“azione di contrasto e di emersione del fenomeno si concretizza principalmente attraverso tre azioni. - Un intervento in emergenza attraverso la linea 114 Emergenza Infanzia. Il 114 Emergenza Infanzia è una linea telefonica di emergenza accessibile gratuitamente da telefonia fissa 24 ore su 24, tutti i giorni dell“anno, che accoglie le segnalazioni di situazioni di emergenza e disagio. - Un intervento di consulenza a bambini, adolescenti, adulti (in particolare genitori e insegnanti) attraverso le sue linee di ascolto 19696 (gratuita) e 199151515 avente la funzione di confrontarsi su situazioni di disagio, di fatica vissute direttamente dai minori e su un confronto con adulti su situazioni di disagio e difficoltà, tra queste anche situazioni di lavoro precoce e sfruttamento che riguardano minori. Attività che può comprendere, oltre che l“ascolto e la consulenza, l“orientamento e l“invio a servizi del territorio della situazione come l“attivazione dell“intervento in emergenza. - Un intervento di presa in carico e di prevenzione attraverso le attività dei Centri Territoriali oggi presenti a Milano, Bologna, Palermo, Roma, Treviso, Firenze e in via di apertura nei prossimi mesi a Padova, Bari, Napoli. » prevista anche la formazione, soprattutto delle insegnanti in merito al fenomeno, al riconoscimento dello stesso, all“adozione di strumenti di sensibilizzazione, prevenzione e contrasto che possono vedere come protagonista la scuola. Telefono Azzurro diventa voce dei bambini e adolescenti italiani e stranieri nel ricordare a tutte le Istituzioni, ad ogni livello, la necessità della tutela e della garanzia del riconoscimento e del rispetto dei propri diritti.


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