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Il governo taglia i fondi sociali

Data: 30/05/2008
Categoria: Altre News
Pubblicato il decreto che contiene i tagli necessari per abolire l'Ici e introdurre gli sgravi sugli straordinari
Il governo mantiene le promesse elettorali. E dunque via l'Ici e sgravi sugli straordinari (ma non per i dipendenti pubblici, per ora). Nel bilancio dello Stato, si apre però una autentica voragine: mancano all'appello tre miliardi di euro, che l'esecutivo ha infine deciso come recuperare. Tagliando altrove, ovviamente. Basta scorrere il decreto legge 93 del 27 maggio pubblicato ieri in Gazzetta ufficiale per capire come. Accanto al dirottamento delle somme stanziate originariamente per infrastrutture in Sicilia e Calabria (1,3 miliardi, che saranno utilizzati per realizzare il ponte sullo Stretto), il decreto contiene un lungo elenco di autorizzazioni bloccate, ovvero lo stop ai stanziamenti che il precedente governo aveva deciso o nella Finanziaria (2007 e 2008) o nel cosiddetto decreto "milleproroghe". E sono tagli pesanti. Molti dei quali colpiscono il sociale. Dunque abolito il Fondo per l'inclusione sociale degli immigrati (50 milioni), scomparsi gli incentivi per l'occupazione (55 milioni, per tre anni), affossato lo sport di cittadinanza (in tutto 95 milioni), ridotto il contributo al Comitato italiano paraolimpico (- 4 milioni, che sarebbero arrivati in tre anni) e quello a Telefono azzurro (1 milione e mezzo). Ancora: non autorizzata la spesa per l'ammodernamento di quel colabrodo che ancora chiamiamo "rete idrica nazionale" (avrebbe dovuto avere 70 milioni in più) e quella per l'abbattimento degli ecomostri (- 15 milioni per tre anni). Notevoli, e per certi aspetti poco spiegabili, anche i tagli al piano contro la violenza alle donne (tolti 20 milioni) e al fondo di solidarietà per i mutui prima casa (altri 20 milioni). Tutti tagli dalla Finanziaria 2008. Come altri, che riguardano fondi dalla prospettiva anche più strutturale. Si tolgono, per esempio, in tre anni ben 353 milioni al fondo per la promozione del trasporto pubblico locale; 231 agli incentivi per lo spostamento del traffico pesante verso il trasporto marittimo; 30 milioni alle infrastrutture ferroviarie; 10 al sostegno delle autostrade del mare. Infine si riduce di 60 milioni l'autorizzazione di spesa per la quota statale dell'8 per mille. Per quanto riguarda il "milleproroghe", si tolgono - fra l'altro - 14 milioni al fondo per le regioni con disavanzo sanitario e 48 al fondo ordinario delle università.


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