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Reato di clandestinità, il Forum Terzo Settore: "È come punire il disagio sociale"

Data: 24/05/2008
Categoria: Altre News
"Combattere la clandestinità senza criminalizzare i migranti". » quanto affermano Maria Guidotti e Vilma Mazzocco, portavoci del Forum del Terzo Settore.
"Combattere la clandestinità come fenomeno è una necessità se vogliamo fare una seria politica dell'immigrazione nel nostro Paese". » quanto affermano Maria Guidotti e Vilma Mazzocco, portavoci del Forum del Terzo Settore, secondo i quali però "possiamo già rilevare che alcuni dei provvedimenti annunciati dal governo rischiano di criminalizzare i migranti ed i Rom e attribuiscono una rilevanza penale a comportamenti che sino ad oggi sono stati considerati nell'ambito del disagio sociale". Secondo i due esponenti infatti "non è l'emigrato che sceglie di essere irregolare ma è la legge che lo obbliga: infatti l'unico modo per entrare in Italia è la chiamata diretta e non esiste un datore di lavoro che assuma senza conoscere il lavoratore. E inoltre non esiste alcuna lista dei lavoratori stranieri disponibili". Per questo, aggiungono Mazzocco e Guidotti, "invitiamo il Governo ad aprire un confronto con le parti sociali riflettendo soprattutto sulla tutela dei diritti fondamentali garantiti a tutti gli individui dal diritto internazionale e dall'art. 3 della nostra Costituzione". Infine, sottolineano, "riteniamo che il reato di clandestinità incluso nel cosiddetto pacchetto sicurezza sia incompatibile con la nostra tradizione democratica, attenta ai diritti civili di ogni essere umano. Per tutti gli altri provvedimenti enunciati ci riserviamo di esprimere un giudizio di merito in seguito".


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