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“Abbattiamo subito i mostri dell“abusivismo della costa”

Data: 21/04/2008
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia
Riceviamo e pubblichiamo l'intervento dell'Associazione SOS Costa Salento sulla scoperta di un ennesimo atto di abusivismo ai danni dell'ambiente
1. Il primo miracolo Benedetto XVI lo ha fatto in questi giorni che precedono la sua visita a Leuca, quello di fare mettere la lente di ingrandimento sul territorio De Finibus Terrae, la parte finale del Parco Otranto Santa Maria di Leuca. E così i carabinieri del comando di Tricase, si sono accorti che c“era un movimento sospetto di mezzi e operai alle spalle del Faro di Leuca; sono andati a fare un sopralluogo e hanno trovato un cantiere aperto, per costruire una struttura, in parte in legno, in parte in pietra, in parte in cemento, di 240 metri quadrati, con due forni, che doveva diventare ristorante-pub. I carabinieri hanno accertato che non ci fosse autorizzazione alcuna del resto in questa zona del Parco Otranto-Santa Maria di Leuca non si può muovere neanche una pietra - e hanno sequestrato il cantiere, denunciando i proprietari, una società leccese-romana. Nella sua proprietà, ognuno dovrebbe poter fare ciò che gli pare, purchè si muova nel rispetto della legge; e in questo caso, come assicurano dal comune di Castrignano del Capo e di Gagliano del Capo nessuno aveva dato il permesso di costruire. 2. Nonostante i vincoli del neonato Parco, dunque, la mentalità degli strappi abusivistici sulla costa continua a rimanere: se vuoi fare qualcosa fai pure lo sgarbo al territorio, nel minor tempo possibile, senza farti troppo vedere; poi i carabinieri e le forze dell“ordine metteranno il sigillo, ma un buon avvocato saprà trovare la via d“uscita; alla fine avrai molte probabilità di potercela fare, magari quando le luci della ribalta si saranno spente. Questa legge la conoscono anche i bambini. 3. Qualche tempo fa un importante politico salentino, parlando del nome della nostra associazione (SOS Costa Salento) ci chiese di cambiarlo, perchè secondo lui dava una idea di negatività. Alla luce di quello che continua ad accadere, nonostante i controlli delle forze dell“ordine e la stringente legge sulle coste dell“assessore Minervini, dobbiamo ribadire che siamo ancora in piena emergenza, e che se non si mette in atto una azione di contrasto molto severa, e subito, la rapacità abusivistica crescerà e ritornerà ad essere sistema. Questa rapacità, infatti, è sostenuta dalla cultura dell“illegalità, limitata e contenuta in qualche modo in questi anni, che desidera tornare a galla, riprendere vigore, come un mostro a sette teste. 4. Nei mesi scorsi si è parlato della presenza nel territorio del Parco Otranto-Santa Maria di Leuca di almeno 2000 costruzioni totalmente abusive. Quando potremo assistere a qualche demolizione? Dobbiamo forse aspettare che Coppula Tisa, un“altra volta, metta in moto un azionariato popolare per acquistare questi mostri abusivi e per demolirli? Non si può cominciare con dei segnali forti, a partire dal territorio De Finibus Terrae che aspetta il papa, per regalare qualche demolizione ai cittadini onesti, a chi crede nella legalità e si batte per la bellezza del nostro territorio? O dobbiamo chiedere un secondo miracolo al papa? 5. Una parola sullo sviluppo. Ma di quale sviluppo stiamo parlando, quando affermiamo che per fare crescere il nostro territorio dobbiamo permettere la costruzione di case, centri commerciali, zone industriali, strade a 4 corsie? Questo territorio non ha petrolio, non ha giacimenti minerari, non ha acqua e terreni per una agricoltura industriale, non ha porti, è lontano dall“Europa. C“è dunque una sola via per un vero sviluppo compatibile: mettere a capitale la bellezza, il calore, le relazioni, i colori, gli odori, i sapori, le tradizioni, la cultura, il silenzio. Sono questi il patrimonio del nostro territorio. Ogni attività economica deve partire da questo comandamento: salvaguardare il patrimonio, difenderlo e costruire azioni economiche non invasive, che esaltino questo patrimonio più che eroderlo, con un giusto bilanciamento tra entroterra e costa. Tutto qui. I mostri parallelepipedi di cemento della zone industriali non hanno portato alcuno sviluppo, si svuotano progressivamente; gli abusivismi sulle coste hanno soltanto moltiplicato il numero delle ville per i vip, con piscine e campi da tennis e ampi spazi per i loro party notturni estivi; i villaggi turistici della zona di Ugento hanno solo arricchito le multinazionali, e sono strutture chiuse anche dal punto di vista commerciale. Niente incremento dell“occupazione, anzi pratica del lavoro nero o sottopagato o precariato; distruzione del territorio. 6. "Quando l“economia uccide bisogna cambiare" si diceva nel convegno di Verona di Beati Costruttori di Pace nel 1993. Oggi qui diciamo: quando l“interesse e la illegalità e la voracità abusivistica uccide il territorio e il patrimonio occorre bloccare in maniera decisa, occorre punire in maniera esemplare, efficace, immediata, e occorre finalmente sanare le mille piaghe aperte. Leuca, 21 aprile 2008 soscostasalento@yahoo.it


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