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Violenza contro una volontaria

Data: 15/04/2008
Categoria: News CSV Salento
E“ successo a Raffaela Vergine dell“associazione Zampa Libera. Il presidente del CSV Salento, Lugi Russo, interviene sul gravissimo episodio di aggressione
Una volta ci si batteva per le ideologie politiche. Adesso perchè una volontaria prende le difese di tante creature abbandonate, come i cani randagi del nostro territorio, e fa di questo impegno una ragione di vita e una passione, senza limiti. Che cosa può essere stato a spingere quelle mani violente a fare male a una volontaria, a sbatterla con forza contro l“auto, a farla finire al pronto soccorso? (e non è la prima volta che le capita). Probabilmente le stesse ragioni che hanno fatto ridere qualcuno compiaciuto, con il suo "se l“è meritato, perchè rompe con questi cani". 1. Innanzitutto la cultura del rapporto uomini-animali. Indubbiamente la nostra cultura salentina ha sempre avuto in grande considerazione gli animali, da quelli che producono alimenti, a quelli che aiutano nell“agricoltura, a quelli che lavorano come guardiani (cani e gatti). I nostri avi hanno avuto un profondo rispetto per i loro animali. Oggi l“animale è percepito sempre più come una cosa, che si può prendere e usare e poi gettare via quando non ci piace. Per questo le nostre strade sono piene di cani, perchè vengono abbandonati quando non sono più cuccioli. E chi si prende cura di loro, dei cani randagi, nell“immaginario collettivo prevalente è considerata gente che ha tempo da perdere, gente da disprezzare, gente sporca. 2. L“animale business. Se il territorio è pieno di cani, e se non si riescono a fare adeguate politiche di sterilizzazione che possono portare ad azzerare il fenomeno nel giro di qualche anno, è perchè c“è chi lucra sui randagi. I canili da un parte, che ciucciano risorse importanti dai comuni, tenuti a garantire l“ordine sul loro territorio. I comuni dall“altra che sono incapaci, eccetto rare eccezioni, di darsi adeguate strategie. E se le strade sono piene di cani i cittadini incompetenti e disinformati e incattiviti hanno atteggiamenti ostili verso chi aiuta gli animali, verso chi cerca soluzioni razionali, e non vedono le incapacità dei loro amministratori che sul territorio non esistono, e non vedono chi fa affari sugli animali. 3. Infine, la volontaria è una donna. La mano armata di chi ha picchiato Raffaela è quella di un uomo. Se a prendere le due cagnoline fosse andato il presidente del CSVS probabilmente il custode del Canile di Tricase ci avrebbe pensato due volte prima di alzare le mani. Ma di fronte a una donna, è facile usare la forza e non usare il cervello. Insomma poniamo attenzione e vigiliamo. Nella violenza che torna (è mai andata via?), nella mancanza di rispetto per il prossimo e per la donna, nell“uso strumentale della natura, degli animali, non costruiamo civiltà, semmai ci candidiamo ad un futuro lesivo dei diritti civili di uomini, donne e creato, un futuro di barbarie.


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