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Relazione sullo stato sanitario del paese

Data: 04/04/2008
Categoria: Altre News
Un quadro complesso e articolato (anni 2005-2006) realizzato dal Ministero della Salute, che presenta molti motivi di ottimismo ma che individua anche i gruppi più fragili: donne, anziani e giovani.
La salute degli italiani presenta molti aspetti soddisfacenti, come testimonia innanzitutto l“aspettativa di vita che ci pone ai primi posti nel mondo. E“ quanto rileva la Relazione sullo Stato Sanitario del Paese relativa agli anni 2005-2006, inviata nei giorni scorsi ai presidenti di Camera e Senato dal Ministro della Salute Livia Turco, come previsto dal Decreto Legislativo 229 del 1999, per fornire un“informazione al Parlamento e al Paese sulla stato di salute degli italiani e sulle politiche sanitarie. Come sottolineato nel documento, si può ben sperare per l“andamento epidemiologico di alcune patologie in particolare, se si considera la risposta del Paese ad iniziative di prevenzione, che cominciano a dare i loro frutti. Ad esempio, si osserva una diminuzione costante del fumo di tabacco (noto fattore di rischio per molte patologie di tipo respiratorio, cardiovascolare e oncologico), una riduzione progressiva della mortalità per tumore (merito delle campagne di screening e delle diagnosi fatte più precocemente, che permettono interventi terapeutici più efficaci). Tuttavia, vi sono ancora aree che possono essere migliorate: le malattie respiratorie croniche sono tuttora un problema diffuso, il consumo di alcool rimane piuttosto elevato, soprattutto nelle fasce di età più giovani, il diabete e l“obesità hanno una diffusione preoccupante, specialmente per le possibili complicazioni future. Inoltre, tra i fenomeni epidemiologici ai quali prestare grande attenzione, vi è la crescente presenza di anziani, che da un lato dimostra la qualità sostanzialmente buona del nostro sistema sanitario, ma che dall“altro desta preoccupazione per le patologie correlate all“età avanzata e per i relativi problemi di assistenza socio-sanitaria. Un quadro complesso e articolato, dunque, che presenta - come si legge nella relazione - molti motivi di ottimismo ma che indica anche la necessità di interventi che il Ministero della Salute ha in parte già intrapreso alla luce del programma di governo della sanità del Ministro Livia Turco Un New Deal della Salute e a quanto stabilito dal Patto per la Salute tra Governo e Regioni siglato nel settembre 2006, che si compone di un accordo non solo normativo e programmatico ma anche di certezza finanziaria, e che ha portato ad offrire più risorse, più servizi, più efficienza e a combattere gli sprechi. Per quanto riguarda la prevenzione, si ricorda il programma Guadagnare salute, rendere facili le scelte salutari voluto dal Ministro Livia Turco e approvato dal Governo con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 maggio 2007, in accordo con le Regioni e Province autonome, che rappresenta il primo atto di coordinamento delle azioni e delle campagne di comunicazione tra tutti i livelli istituzionali, il mondo della scuola, dei produttori e dei consumatori per la prevenzione delle malattie croniche, per esempio i tumori, il diabete, le malattie respiratorie e cardiovascolari, attraverso l“adozione di stili di vita corretti: una alimentazione sana, niente fumo, meno alcol, più movimento. Dieci buone notizie 1) Livello complessivamente soddisfacente dello stato di salute degli Italiani che hanno un“elevata aspettativa di vita alla nascita (più di 78 anni per gli uomini e quasi 84 per le donne secondo i dati Istat più recenti riferiti al 2006). 2) Diminuisce il consumo di tabacco, seconda causa di rischio a livello mondiale (dal 2004 al 2005 c“è stata una riduzione di 5,4 pacchetti di sigarette a testa). 3) Aumenta contrasto alle malattie infettive attraverso la vaccinazione. Entro il 2015 saranno disponibili altri 36 nuovi vaccini 4) Diminuiscono i casi notificati di Aids e i relativi decessi. 5) Guadagna punti la lotta ai tumori: graduale diminuzione del livello di mortalità a fronte di un aumento del numero di diagnosi. Mentre aumentano adesione e offerta di screening per la diagnosi precoce, anche al Sud. Partecipano allo screening mammografico il 60,9% degli italiani invitati, a quello cervicale il 36,7 e al colon-rettale il 46,7. 6) Trattamenti chirurgici meno invasivi per le malattie dell“apparato digerente grazie all“affermazione delle tecniche endoscopiche ed ecografiche con una riduzione dell“ospedalizzazione per queste malattie che nel loro insieme rappresentano la prima causa di ricovero in Italia. 7) Neonati sani. Nel 2004 il 99,3 per cento dei nati ha riportato un punteggio Apgar (il criterio utilizzato per misurare la vitalità del neonato e l“efficienza delle principali funzioni dell“organismo) da 7 a 10 e soltanto lo 0,7 è risultato gravemente o moderatamente depresso. 8) Livelli essenziali di assistenza, più attenzione al territorio: in crescita l“assistenza domiciliare integrata. Il 91.7 delle Asl ha organizzato l“ADI nei confronti di pazienti che necessitano di servizi sanitari e sociali. 9) Più tutela per ciò che mangiamo tramite l“applicazione delle nuove linee europee sulla sicurezza alimentare basate sul controllo completo e integrato della produzione degli alimenti "dai campi alla tavola". 10) Cresce l“attenzione al Governo clinico e alla sicurezza dei pazienti, tramite linee guida, buone pratiche e formazione. Varato il piano di contrasto alle infezioni ospedaliere. Dove intervenire, aspetti critici 1) L“aumento della popolazione anziana porta con sè la maggiore diffusione di patologie croniche e la necessità di sviluppo di servizi socio-assistenziali sul territorio adeguati. 2) Più della metà dell“assistenza farmaceutica (55%) va a persone sopra i 65 anni. In questa fascia d“età i ricoveri in ospedale sono il 40,2 % del totale con un numero di giornate di degenza sopra la media. 3) Aumenta il consumo di alcol tra i giovani, e la pratica del bere per ubriacarsi, mentre si abbassa l“età di iniziazione al bere. 4) L“Italia tra i primi Paesi in Europa per presenza di soggetti in soprappeso e obesi, preoccupa in particolare l“obesità pediatrica. 5) Alta diffusione di malattie cardiovascolari, del diabete, delle malattie dell“apparato respiratorio in particolare la Broncopatia cronico ostruttiva BPCO e l“asma. I farmaci del sistema cardiovascolare rappresentano da soli circa la metà delle dosi prescritte in un anno. 6) Le patologie tumorali restano la prima causa di morte nella popolazione tra i 35-64 anni. 7) Aumento della differenza di mortalità tra le fasce più istruite e alto reddito e quelle più disagiate in particolare per le malattie cardiovascolari. 8) Medicalizzazione del parto: l“Italia registra ancora troppi tagli cesarei e troppe ecografie. 9) La rete ospedaliera italiana appare essere ancora costituita in maggioranza di istituti medio-piccoli. Esistono ancora più di 200 strutture pubbliche , circa 1/3 del totale, con meno di 120 posti letto, concentrate nelle regioni del Centro-Sud del Paese. Carenza di disponibilità di posti letto di riabilitazione e lungodegenza. 10) Salute mentale, a rischio i giovani adulti. Il 33,8 per cento dei ricoveri riguarda la fascia d“età 25-44 anni. Mancanza di informazione sistematica sull“efficacia e la diffusione dei servizi. Di seguito l'indice della sintesi della Relazione sullo stato sanitario del Paese: Premessa Lo stato sanitario del paese: una lettura di insieme 1. I fattori di rischio 2. Le patologie più rilevanti 3. I gruppi fragili 4. I passi avanti nell“offerta sanitaria 5. Potenziare i fattori di sviluppo della sanità: la pratica del governo clinico e degli outcome 6. Gli operatori sanitari e la formazione continua 7. La ricerca 8. Indirizzi per il futuro e conclusioni.


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