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Droghe: L'abuso non ha età.

Data: 04/04/2008
Categoria: Altre News
Nel 2020 più che raddoppiati i consumatori over65. I dati dell“Osservatorio di Lisbona.
Invecchiano i consumatori e questo entro il 2020 costituirà una vera emergenza, non solo in Europa. "Colpa" del metadone e degli altri farmaci sostitutivi che allungano i tempi di vita e di trattamento; ma c"è anche chi comincia a consumare in tarda età per un evento stressante, come la separazione dal coniuge, l“isolamento sociale o un lutto. I dati dell“Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Oedt) di Lisbona, ancora limitati, appaiono tuttavia preoccupanti poichè segnalano che "l“abuso di sostanze da parte degli adulti più anziani diventerà probabilmente un problema trascurato di questa fascia di cittadini, di cui ci si occupa in misura minore". Nel corso del ventesimo secolo il numero di europei di 65 anni o di età superiore è triplicato e l“aspettativa di vita è più che raddoppiata: nel 2028 più di un quarto della popolazione europea avrà raggiunto o superato i 65 anni di età. Secondo le previsioni, dunque, il numero di anziani con problemi legati all“abuso di sostanze o che necessitano di una cura per il consumo, aumenterà più del doppio tra il 2001 e il 2020. E secondo alcune stime effettuate negli Stati Uniti, l'aumento delle persone in trattamento entro il 2020 raggiungerà il 300% se si considerano gli over50. "Via via che il metadone ed altri programmi di mantenimento diventano più efficaci nel mantenere i pazienti sotto trattamento e nel ridurre le morti per overdose, - spiega il rapporto dell“Oetd - il numero di pazienti più anziani aumenterà gradualmente. In Europa, tra il 2002 e il 2005, la percentuale di pazienti con età uguale o superiore ai 40 anni, che sono stati trattati per problemi legati all“uso di oppiacei, è più che raddoppiata (dall“8,6 al 17,6 %)". Gli adulti più anziani che fanno uso di droghe illegali sono in gran parte consumatori precoci. In questi casi il processo naturale di invecchiamento rischia di essere ancor più compromesso dagli effetti a lungo termine delle sostanze. "Le persone più anziane metabolizzano le droghe più lentamente e il cervello, con il passare degli anni, può diventare più sensibile ai loro effetti". Stanno invecchiando anche i consumatori regolari di droghe a fini ricreativi che, secondo l“Oedt, possono incontrare maggiori complicazioni con l“età. Inoltre spesso fa uso di chi soffre di problemi di salute mentale. Non a caso nell“ambito dei servizi di salute mentale, la cannabis risulta essere la droga illecita più comunemente usata. Chi associa alcol a droghe è esposto a un rischio maggiore di problemi sociali, fisici e psicologici, anche quando l“assunzione di alcol è leggera o moderata. Negli Stati Uniti, fino al 10% degli anziani ha problemi più o meno gravi di alcolismo e tra il 2 e il 4% è dipendente. In Europa il 27% delle persone di 55 anni di età e oltre consuma alcol quotidianamente. "I dati disponibili - sottolinea l“Osservatorio - suggeriscono che questa fascia di età corre un rischio relativamente alto di avere problemi legati al consumo di alcol". A rischio anche chi associa alcol ai farmaci, da banco o su prescrizione, apparentemente innocui ma che possono interagire con l“alcol, "causando effetti sedativi eccessivi e un maggiore rischio di incidenti e danni". L“uso problematico di farmaci è comune negli anziani: gli over 65 anni usano circa un terzo di tutti i farmaci prescritti, tra cui spesso benzodiazepine e analgesici oppioidi.


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