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Continua in Puglia il dibattito sulla psichiatria

Data: 25/03/2008
Categoria: Altre News
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Psichiatria Democratica Pugliese che esprime il proprio dissenso sul regolamento regionale delle strutture riabilitative psichiatriche
COMUNICATO STAMPA Psichiatria Democratica Pugliese esprime il proprio dissenso sull“attuale stesura del Regolamento Regionale relativo all“organizzazione delle strutture riabilitative psichiatriche, attualmente all“esame della Commissione Sanità. Va subito chiarito che il dissenso non riguarda la parte del regolamento relativa all“adeguamento contrattuale degli operatori delle strutture riabilitative psichiatriche, anzi ci si auspica l“estensione del riconoscimento dei diritti a tutti i lavoratori del privato convenzionato e accreditato dell“intera Regione. E“, invece, in totale dissenso con il comma 4 dell“art. 9, relativo alla riconversione delle prestazioni residenziali in esubero nel privato, in prestazioni di assistenza riabilitativa psichiatrica non residenziale e, quindi, essenzialmente domiciliari (ivi compresa l“ADI). Questo significa concretamente che i due terzi della spesa psichiatrica continueranno ad essere devoluti al privato convenzionato, impedendo ai Centri di Salute Mentale di essere aperti 12 ore e di avere le risorse per le attività socio-riabilitative. Se tale articolo, sulla cui applicabilità nutriamo dubbi anche sul piano giuridico, dovesse passare, i Centri di Salute Mentale potrebbero essere "espropriati" degli interventi domiciliari di supporto al paziente e alla famiglia, che sono specifici del loro lavoro di cura. Si ripeterebbe quello che è già successo dieci anni fa in Puglia quando la gestione delle attività riabilitative territoriali venne quasi totalmente appaltata ai Centri Diurni gestiti dal privato convenzionato. Ci chiediamo come sia possibile, ancora oggi, contrariamente agli intenti di principio dichiarati dall“attuale Governo regionale, operare scelte politiche che non sono in grado di arrestare il processo di indebolimento del servizio pubblico che è sempre più carente di personale e di risorse economiche per le attività socio-riabilitative. I Centri di Salute Mentale, funzionando sempre di più come semplici ambulatori che erogano controlli farmacologici e, nel migliore dei casi, qualche psicoterapia, hanno ormai perso la loro capacità di essere spazi di incontro e di scambio nei quali costruire percorsi concreti di emancipazione dei pazienti attraverso le esperienze di socializzazione, di gruppi di auto aiuto, di formazione al lavoro e di cooperative. Questa situazione di sbilanciamento di fondi verso il privato convenzionato richiama alla mente situazioni analoghe verificatesi negli anni scorsi in altri settori della sanità pugliese con esiti fallimentari. Inoltre, è in evidente contrasto con l“impegno regionale di potenziamento dei servizi psichiatrici pubblici territoriali, come indicato nel DIEF /2007. C“era stata l“illusione, lo scorso anno, di poter finalmente aprire i Centri di Salute Mentale per 12 ore al giorno perchè quelle disposizioni stabilivano un aumento del personale e l“introduzione in ogni CSM di nuove figure professionali quali gli educatori e i terapisti della riabilitazione psichiatrica, fondamentali per l“assistenza domiciliare. In realtà questo potenziamento dei CSM non avverrà perchè, ancora una volta, nel momento in cui viene richiesto un risparmio della spesa sanitaria, si penalizza solo il servizio pubblico. Queste posizioni di dissenso sono già state chiaramente esplicitate dai componenti di Psichiatria Democratica presenti all“interno del Nucleo Tecnico Regionale e in occasione di incontri ed audizioni con l“Assessore alla Salute in presenza di rappresentanti degli Enti Gestori, dei Sindacati e di Società Scientifiche. Si auspica, quindi, che nei successivi passaggi del regolamento in questione, prima della definitiva approvazione, le forze politiche si rendano conto dei concreti rischi di smantellamento dei servizi pubblici territoriali di salute mentale e pongano rimedio alle modifiche recentemente proposte, riproponendo il provvedimento dello scorso luglio. Sezione Pugliese di Psichiatria Democratica


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