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“Cross the sea”, il gioco che fa sperimentare il viaggio dei migranti

Data: 18/09/2018
Categoria: Altre News

Bastano 15 minuti, una penna e una moneta da lanciare in aria per immedesimarsi con chi attraversa il Mediterraneo. E’ il gioco della game designer Marta Ciaccasassi

Chi non ha mai provato ad immedesimarsi in chi affronta il mare su imbarcazioni di fortuna per cercare altrove un futuro diverso, potrebbe sperimentare Cross the sea, un gioco ideato dalla game designer Marta Ciaccasassi che fa vivere, passo dopo passo, le scelte e le difficoltà dei migranti che affrontano il Mediterraneo per raggiungere le coste europee. Bastano 15 minuti, una penna, una moneta da lanciare in aria e seguire le indicazioni pensate dalla game designer. Un esperimento nato al di fuori del suo lavoro, ma che è stato apprezzato anche nel mondo dei giochi da tavolo, con tanto di condivisione via social da parte di DungeonDice.it, noto negozio online di giochi da tavolo e di ruolo. 

Il coinvolgimento che produce la narrazione costruita da Ciaccasassi è intenso, anche se lei non considera “Cross the sea” un gioco di ruolo. A metà del percorso si riceve questa istruzione: “Ora sei un migrante. Uno di quelli che affrontano un viaggio per pacchia o per diletto. O almeno questo è quello che si dice di te nel Paese in cui devi sbarcare”. Usare la parola “pacchia”, con una chiara presa di distanza dai termini con cui il ministro dell'Interno Matteo Salvini si riferisce in continuazione ai viaggi migratori, le ha portato qualche critica. “Me ne sono un po’ pentita – racconta - alcuni mi hanno segnalato che il gioco diventava fazioso, forse se non l'avessi usata avrei potevo raggiungere anche chi è avverso all'immigrazione. Allo stesso tempo sono felice di averla usata perché ho espresso il mio punto di vista”.

L'idea di creare questo gioco, infatti, le è venuta dopo aver proseguito da sola quella che era iniziata come una riflessione collettiva. “Faccio parte di un'associazione Lgbt e quest’anno, al Pride di Perugia, abbiamo portato il tema dell'immigrazione. Mi sono chiesta: io come ne parlerei? Non trovando un canale che mi rappresentasse pienamente, ho voluto provare col gioco, che per me è uno strumento comunicativo importante, anche se in Italia è poco diffuso. Sembra che abbia funzionato, sono felice che abbia smosso molte persone anche non giocatrici”. Ciaccasassi ha pubblicato il gioco sulla sua pagina Facebook il 23 agosto, rendendolo scaricabile in pdf per chiunque. Pochi giorni dopo, è stato condiviso dallo scrittore Beniamino Sidoti su “Strategie per contrastare l'odio”, una raccolta in forma social di “idee e azioni concrete per tutelare la parola come bene comune”. “Questo mi ha permesso di uscire dalla cerchia dei miei contatti e delle persone che giocano - dice Ciaccasassi -. Sono convinta che vada usata qualsiasi forma d'arte e canale per comunicare attraverso diverse ‘corde’. Non tutte e tutti siamo predisposti alla dialettica, ad ascoltare con le orecchie. Per alcuni funziona la musica, per altri un libro, per altri ancora un gioco”.

“Per il mio lavoro sono molto legata alle statistiche e al concetto di probabilità. Mi sono accorta che le persone che giocano d'azzardo spesso hanno una percezione della probabilità di vincita molto lontana da quella reale”, chiarisce Ciaccasassi. Alla fine di “Cross the sea” avverte così chi vuole intraprendere questo viaggio necessario: “Affrontando questo viaggio, hai esattamente una possibilità su 16 di incontrare morte certa”. È un invito a riflettere che parte dai numeri diffusi dall'Oim, l'organizzazione internazionale per le migrazioni, sugli arrivi via mare in Italia nei primi sei mesi del 2018. Rispetto a un viaggio così rischioso, “Cross the sea” chiede ai giocatori: “Chi lo affronterebbe? Qual è il prezzo da pagare e chi sarebbe disposto a pagarlo?”. Aggiornati a luglio, i dati sulle migrazioni parlano di 16.935 arrivi via mare e 1.405 morti, certificano un forte calo degli arrivi rispetto al 2017 e l'aumento del tasso di mortalità. Una conferma ulteriore di queste tendenze viene dal “cruscotto statistico” aggiornato di giorno in giorno sul sito del ministero dell'Interno, che segnala un calo di oltre l'80% degli arrivi. Dopo “Cross the sea”, Ciaccasassi sta pensando di affrontare altri temi sociali attraverso il gioco. “Sono una ragazza transessuale, mi trovo a dover affrontare molte sfide per questo - aggiunge la game designer -, con il canale del gioco vorrei provare a parlare anche di identità di genere e bullismo omotransfobico”.

Fonte: www.redattoresociale.it



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