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L’impresa e il ruolo sociale

Data: 18/09/2018
Categoria: Altre News

“il profitto fine a se stesso non può più rappresentare l’obiettivo ultimo ed esclusivo dell’azienda”l’analisi del Prof. G.Fiorentini

Fino ad ora le «imprese sociali» erano, in termini giuridici quelle «ex lege» 112/17 (circa 13.500 e identificabili prevalentemente nelle cooperative sociali e con un valore di produzione di circa 10.5 miliardi di euro), ma anche, in termini colloquiali, le circa 340.000 organizzazioni del Terzo settore (associazioni, fondazioni, comitati ecc.).62.000 invece era il numero intercettato di imprese profit operative nei settori «sociali» (sanità,assistenza sociale,cultura..) e sono in continuo aumento. A scrivere è il Prof. Giorgio Fiorentini, prof.Associato-Docente senior Università Bocconi. Il quale afferma che sarebbe necessario  assumere decisioni operative per coinvolgere i 4.2 milioni di imprese italiane a sviluppare la loro responsabilità sociale e di welfare.

La governance d’impresa deve presidiare alcune attività di tutela su: ambiente, corrette pratiche gestionali, attenzione ai consumatori; coinvolgimento e sviluppo della comunità, diritti umani, rapporti e condizioni di lavoro. Tutto questo ragionamento può e deve coinvolgere circa 4.246.500 imprese profit. Ad integrazione dobbiamo aggiungere le «società benefit» che hanno uno sviluppo costante, seppure lento, e fanno riferimento al ad una normativa specifica. I dati sulle imprese profit sono ovviamente significativi e siccome la responsabilità sociale ha una motivazione che attiene alla sfera della volontarietà, qualificando i prodotti e servizi offerti sul mercato ed apprezzati dai consumatori, l’approccio economico aziendale indica che la responsabilità sociale è parte integrante della formula imprenditoriale di successo delle imprese profit. Tutto questo offre all’economia reale i fondamentali di struttura indispensabili per superare l’antinomia fra economico e sociale. Peraltro l’impresa come integrazione di utilità e vantaggio per i portatori di interesse(stakeholders) e gli azionisti/ conferenti di investimento/proprietari (shareholders) si sostanzia nella convinzione che il profitto fine a se stesso non può più rappresentare l’obiettivo ultimo ed esclusivo dell’azienda. Oltre alle note e grandi imprese di successo che sviluppano responsabilità sociale si sta sviluppando la responsabilità sociale di imprese medio piccole e artigiane. La prospettiva è di avere percentuali sempre più alte di imprese profit che si assumono la responsabilità di welfare. È quindi necessaria una riflessione sull’impresa sociale (profit e non profit) assumendo l’ipotesi che tutte le imprese dovrebbero svolgere un ruolo sociale e tale per cui le imprese sono parte dell’impresa sociale e non viceversa.MMB

Fonte: buone notizie

 



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