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"Me-We" il progetto che monitora salute e benessere sociale dei Caregiver adolescenti

Data: 10/08/2018
Categoria: Altre News

Il progetto europeo ha l'obiettivo di raccogliere dati sui giovani caregiver che si prendono cura di uno o più familiari. Coinvolte 10 realtà di 7 paesi, tra cui l'Italia, dove si stima che quasi il 3% dei giovani 15-17 anni abbia responsabilità legate alla cura quotidiana di un familiare.

Assicurare una buona salute mentale ai giovani caregiver è uno degli obiettivi del progetto “Me-We”. Inoltre, tra i risultati attesi ci sono effetti positivi a lungo termine sul lavoro e sulle opportunità di educazione per gli adolescenti che prestano assistenza ai familiari, riducendo il rischio di entrare a far parte della categoria dei Neet (i giovani che non lavorano, non studiano e non sono inseriti in percorsi di formazione) e il tasso di abbandono scolastico. Sono alcuni degli obiettivi di “Me-We” ovvero “Psychosocial support for promoting mental health and wellbeing among adolescent young carers in Europe” (in italiano “Supporto psicosociale per la promozione della salute e del benessere dei giovani caregiver adolescenti”), il progetto sostenuto dall'Ue nell'ambito del Programma Horizon 2020 che coinvolge 10 partner – in Italia l'Inrca – di 7 Paesi (oltre all'Italia, Olanda, Belgio, Regno Unito, Slovenia, Svezia e Svizzera) iniziato a gennaio 2018 e che si concluderà a marzo 2021. In Italia non ci sono dati certi ma si ritiene che il 2,9% dei giovani tra i 15 e i 17 anni abbia responsabilità legate alla cura e all'assistenza quotidiana di un familiare (dati Istat 2011).

Prendersi cura di un familiare è un atto di solidarietà che rende merito a chiunque lo faccia, in particolare se si tratta di giovani adolescenti – scrive Inrca – Assistere senza essere preparati, tuttavia, può avere conseguenze negative per la salute. La mancanza di un appropriato supporto in questa fase di transizione della loro vita può infatti compromettere il benessere e le opportunità in vari ambiti. Oltre all'impatto a livello individuale, la mancanza di supporti adeguati per i giovani caregiver adolescenti può avere conseguenze negative a lungo termine anche per la società nel suo complesso”.

Un approccio multidisciplinare e co-progettazione. I ricercatori stanno coinvolgendo i giovani caregiver e gli stakeholder interessati (professionisti dell'educazione, del settore sociale, dell'assistenza sanitaria, organizzazioni giovanili, di caregiver e di volontariato) per disegnare insieme a loro un corso di formazione che ne sviluppi la resilienza e servizi socio-sanitari che possano supportarli nell'assistenza.MMb

Fonte : redattore sociale

 



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