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Al Disability Pride in tanti per un nuovo modo di vedere la disabilità

Data: 17/07/2018
Categoria: Altre News

Bilancio positivo per l'iniziativa che si è svolta a Roma il 15 luglio. Sfilano in corteo , mostrando di essere una risorsa e non solo un costo, i disabili provenienti da tutta Italia. Ma la giornata capitolina è stato anche un modo per avanzare alle Istituzioni richieste importanti dall'assistenza sanitaria alle barriere architettoniche per poi affrontare il tema della scuola, della famiglia e del lavoro.

Un “successo incredibile, oltre ogni aspettativa: nonostante il gran caldo, abbiamo riempito la strada e la piazza. Nelle ultime file, c'erano le persone più gravi, accompagnati in barella dalla Croce Rossa. Per noi, è il segno che qualcosa, in tema disabilità, può veramente cambiare e sta già cambiando”. Così Bruno Galvani, presidente della Fondazione Anmil onlus “Sosteniamoli subito”, commenta il Disability Pride che si è svolto ieri a Roma. “Era la quarta edizione dell'iniziativa, ma ha avuto una risonanza decisamente maggiore rispetto alle altre, perché l'abbiamo portata a Roma e in mezzo alla gente, fuori dalla sale dei convegni”. Almeno una nota dolente? “Non farò polemiche né tanto meno nomi – avvisa – Dico soltanto che la presenza istituzionale è stata davvero scarsa. E credo sia stato un errore, alla luce del successo della manifestazione, a livello di partecipazione ma anche mediatico”.

Obiettivo dell'iniziativa era “non solo rivendicare diritti, con la Convenzione Onu a fare da architrave: diritti sociali e d'inclusione – precisa – visto che, per esempio, in materia di inserimento lavorativo e collocamento mirato siamo ancora molto indietro. Il senso di questa iniziativa era però anche presentare un nuovo profilo della disabilità, presentandola come risorsa e non come costo,. Evidenziando le capacità e chiedendo opportunità. Il tutto si è svolto in un clima di festa, che si è potuto creare grazie alla partecipazione di 25 artisti. “Il Disaiblity Pride è anche un luogo di militanza, che può permettere a tanti di trovare un ruolo e riscoprirsi capaci di impegnarsi”. Galvani sa bene il valore che l'impegno e il volontariato possono avere nella 'riabilitazione' sociale di una persona con disabilità. Lo sa per averlo vissuto sulla propria pelle, quando a soli 17 anni fu vittima di un gravissimo incidente sul lavoro, che lo rese paraplegico

Il volontariato mi ha aiutato molto a capire che ero ancora una persona con valori e capacità. Credo fermamente che impegnarsi nel sociale sia molto importante per una persona con disabilità. E il Disability Pride può e deve essere anche questo: un luogo in cui esercitare questa possibilità d'impegno e militanza”.MMB

 

Fonte: Redattore sociale 



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