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Liste d’attesa, screening e assistenza domiciliare: al via la formazione dedicata alle associazioni del CCM

Data: 27/06/2018
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia

Migliorare i servizi e ascoltare la voce del volontariato è questo l’obiettivo del corso appena avviato in Direzione Generale ASL Lecce, rivolto alle 22 associazioni del Comitato Consultivo Misto

Formazione e informazione direttamente con gli esperti della ASL. É partita il 26 giugno in Direzione Generale ASL Lecce, con il primo incontro con alcuni dei rappresentanti delle ventidue Associazioni componenti del Comitato Consultivo Misto (CCM), la fase formativa, di confronto e divulgazione. Obiettivo: utilizzare al meglio i servizi forniti dall’azienda sanitaria locale e ascoltare la voce del volontariato, utilissima per individuare criticità, eliminare disservizi e ricalibrare il sistema. Si è ragionato, cioè, delle questioni che toccano da vicino la vita delle persone quando entrano in contatto con la Sanità, dalle dimissioni ospedaliere protette (DOP) all’Assistenza domiciliare integrata (ADI), dalla RSA e RSSA alle case della vita, dalle liste d’attesa ai programmi di screening, in particolare quello mammografico, recentemente valutato dal Rapporto Bersagli tra i migliori d’Italia per l’ottima percentuale d’adesione (78,6%), oppure la senologia istituzionale, che riguarda le donne fuori dall’età di screening (50-69 anni).

Un dialogo fortemente voluto dalla Direzione Generale e dal CCM per rafforzare il legame tra ASL e associazioni che operano sul territorio e rappresentano un mondo variegato fatto di volontari, pazienti oncologici, anziani, disabili e di bisogni cui dare risposte, nelle strutture sanitarie e anche fuori, soprattutto nel domicilio di persone bisognose di assistenza, di servizi e, non di rado, anche soltanto di compagnia. Un fattore importante - è stato più volte sottolineato - è creare occasioni di integrazione tra Distretti socio sanitari e Terzo settore, in particolare nell’ambito dell’assistenza domiciliare; ma anche mettere in rete le diverse esperienze di volontariato con le competenze offerte dall’ASL e dai Piani d’Ambito, in cui i servizi sociali del comuni giocano un ruolo di primo piano.

Temi noti e meno noti sviscerati e condivisi: come funzionano le lista d’attesa della senologia e come sono state “tagliate”; che cosa sono le agende di prenotazione e come sono state riorganizzate e personalizzate eliminando “doppioni” e lungaggini; le priorità e i codici d’esenzione; i nuovi macchinari a disposizione per gli esami diagnostici (come i 9 mammografi recentemente installati) e le tecniche di valutazione; l’attività del Cup Senologico e del Punto Rosa; le nuove tecnologie per la gestione delle Porte Uniche d’Accesso, attraverso le quali il cittadino accede ai servizi domiciliari disponibili sul territorio. E poi i nuovi strumenti comunicativi da impiegare, ad esempio per creare una rete in grado di rispondere rapidamente ai problemi pratici che si presentano nell’attività di tutti i giorni.

Obiettivi, strumenti e modalità operative che costituiscono un vero e proprio modello partecipativo, per il quale l’Asl ha messo a disposizione i suoi formatori: Oronzo Borgia, direttore del Distretto di Nardò, Franco Pisanò e Franca Carluccio (del Tavolo tematico per la Senologia),  Raffaele Rizzo (dirigente medico del Distretto di Nardò) e Daniele Sergi (responsabile dello screening mammografico aziendale). «É fondamentale utilizzare l’approccio giusto – ha detto Rita Tarantino, presidente del CCM - per essere informati e informare gli altri e per fare questo abbiamo cominciato dai presidenti delle associazioni che, a cascata, dovranno trasmettere le conoscenze acquisite e le informazioni corrette agli associati e ai cittadini con i quali si relazionano quotidianamente». Insomma, conoscere la sanità per farla funzionare meglio.



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