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Pesticidi: l’allarme arriva dall’ISDE

Data: 04/06/2018
Categoria: Altre News

Gentilini: Prodotti chimici residui presenti nel 30% degli alimenti: gli effetti sulla salute. Anche piccole quantità sono pericolose. Contaminati frutta, pesce e carne

Ad essere sotto accusa ancora una volta i pesticidi, l’allarme arriva dall’Associazione medici per l’ambiente, snocciolando una catena di danni sull’ambiente , sugli animali e quindi sull’uomo. Il quadro legislativo dell’Unione Europea è chiaro. Prima di immettere sul mercato un prodotto fitosanitario, l’Efsa (European food safety authority) deve dimostrare che questo non sia dannoso per la salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente. Una direttiva del 2009, inoltre, prevede una serie di azioni preventive per scongiurare ogni tipo di rischio anche dopo l’entrata in commercio del pesticida: «Ma le quantità che rientrano nei limiti di legge, non possono farci stare tranquilli. Perché questi sono calcolati sui principi attivi, non sul prodotto commercializzato che è più tossico. I pesticidi sono pericolosi anche a piccole dosi: si trovano residui nel 30% degli alimenti», spiega Patrizia Gentilini, oncologa ed ematologa dell’Isde (associazione medici per l’ambiente). Nell’acqua che beviamo, sia quella del rubinetto che quella contenuta nelle bottiglie di plastica. Nei pesci di fiume o di lago che finiscono sulle nostre tavole. Nella frutta e nella verdura  che viene irrigata nei campi. Nella carne degli animali d’allevamento che prima di essere macellati sono stati nutriti con mangime trattato con pesticidi. «I pesticidi possono contribuire ad aumentare i casi di insorgenza di malattie neurologiche: Alzheimer, Parkinson, sclerosi laterale amiotrofica». Non solo: alcune sostanze sono anche interferenti endocrini. Tradotto: alterano gli ormoni. «Possono sviluppare patologie come l’ipertiroidismo, l’ipotiroidismo, oltre a causare problemi per la fertilità maschile». Senza dimenticare le malattie metaboliche: «Diabete e ipertensione su tutte». E il glifosate? Dopo una lunga diatriba, l’anno scorso l’Echa (European Chemicals Agency) ha escluso la possibilità che il suo principio attivo potesse essere cancerogeno. «Quello che è certo, e lo provano diversi studi, è che altera la nostra flora batterica. Un danno che può portare a intolleranze come la celiachia», puntualizza Patrizia Gentilini. Le esposizioni continuative a piccole dosi di pesticidi passano attraverso la placenta interferiscono con lo sviluppo dei feti.«Il cervello è suscettibile all’inquinamento da pesticidi già nell’utero. Questo può comportare un’ aumento dei disturbi comportamentali e una riduzione dei punti del quoziente intellettivo».(MMB)

 

Fonte MA.San La Repubblica



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