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All’Italia il premio disonore 2018 per aver finanziato energia sporca

Data: 17/04/2018
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia

CAN Europe, organismo internazionale per l’ambiente punta il dito: Italia non favorisce transizione ad energie pulite 

La Climate Action Network (CAN) L'Europe,  la più grande coalizione europea che si occupa di questioni climatiche ed energetiche ‘premia’ l’Italia con una medaglia al disonore, conferendogli il podio del “european subsidies awards fuel fossil”, per aver agevolato con 8,9 miliardi di euro l’anno il settore dei combustibili fossili, gas e petrolio , piuttosto che finanziare la conversione ad energie pulite . «Un danno che non esenta neanche la nostra regione – si legge in un comunicato diffuso oggi dall’associazione SOS Costa Salento – se si pensa che in tali politiche si inscrive ‘l’affaire TAP’, finanziata con fondi europei dei cittadini, attraverso escamotage per bypassare in trattato di Parigi, e per giunta al fine di agevolare forme di energia obsolete. Tra i benefit  si segnalano sconti ed esenzioni per la perforazione di combustibili fossili per un valore di € 1,4 miliardi ogni anno». Secondo le stime di Legambiente, basate sui dati del Ministero dello Sviluppo Economico, dal 2004 ad oggi il 32% del gas estratto in Italia è stato esentato dal pagamento delle royalties e dall'8% del petrolio. Inoltre ci sono notevoli investimenti pubblici italiani in progetti nazionali e internazionali di combustibili fossili, finanziati o garantiti da SACE e Cassa Depositi e Prestiti. Tra il 2014 e il 2015, 643 milioni di euro sono stati destinati a progetti di gas naturale e tra il 2013 e il 2015 sono stati finanziati sette progetti per l'estrazione e l'esplorazione di petrolio e gas a 1,2 miliardi di euro. Un miliardo è stato anche assegnato a cinque progetti per la produzione di elettricità da combustibili fossili. A ciò si aggiungono i piani per la costruzione del gasdotto Trans-Adriatico (TAP) che attraverserà la Puglia - uno dei più grandi progetti europei di combustibili fossili con un contributo della Banca europea per gli investimenti, pari a 1,6 miliardi di euro. Quindi, a parte investimenti e prestiti, Legambiente ha contato 8,9 miliardi di euro come somma destinata a sostenere la produzione e il consumo di energia fossile in Italia. “Invece di investire nell'inquinamento e nei danni alla nostra salute e all'ambiente, si legge nella nota di CAN Europe-queste risorse dovrebbero essere investite nella transizione verde - ad esempio la tanto necessaria riqualificazione del patrimonio edilizio italiano e nel sostenere il pubblico a vivere in un ambiente efficiente e in modo sostenibile.(MMB)



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