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Decreto Martina sulla xylella: una bomba ecologica pronta a detonare

Data: 12/04/2018
Categoria: Altre News

L’allarme lanciato da un imprenditore olivicolo. Dai falsi presupposti del provvedimento alle azioni contenute: gravissimi danni al sistema ambientale e all’uomo

A dare l’allarme è Giuseppe Vinci, imprenditore oleario di Fasano, competente sul tema della xylella e animatore di diverse associazioni ecologiste. In una recente nota, diffusa tramite i social, l’imprenditore pugliese parla di una vera e propria bomba a orologeria prevista nel decreto Martina. Il provvedimento, contestato sin dal presupposto, giacché non si ravvisano sintomi di disseccamento nel fasanese, conterrebbe prescrizioni dissennate sotto il profilo ecologico. Per bloccare l’agente vettore, comunemente noto come sputacchina, in tutta la larga fascia che definisce il Salento fino alla Valle D'Itria, da Santa Maria di Leuca a Fasano, è prescritta sino al 30 aprile la rimozione indiscriminata delle erbe spontanee che proprio in questo periodo sono in fase di infiorescenza. Da qui le prime detonazioni nel sistema: a risentirne in primo luogo sarebbero le api che si nutrono di polline e vedrebbero decimata la loro popolazione. E’ noto peraltro come questi insetti costituiscano un vero e proprio termometro sulla salute dell’ecosistema. Di conseguenza cesserebbe l’impollinazione di tutti gli alberi da frutto. Ma l’effetto domino non si limita a questo danno, già grave di suo. Nel dispositivo del decreto Martina si prevede infatti, per abbattere l’insetto vettore adulto, l’utilizzo dal 1 giugno sino a fine anno, di due pesticidi neuronicotinoidi, devastanti per le api, ma anche per la salute umana (in particolare dei bambini), in quanto già testati come neurotossici. Nell’allarme di Vinci, non c’è fine al peggio. Date le piogge abbondanti degli ultimi 6 mesi, il terreno carico d’acqua con la complicità della stagione calda, farà evaporare i nuovi pesticidi che assieme ai “veleni” in uso -massivo- nelle campagne salentine (e non solo), origineranno vapori e nebbie composte veri e propri cocktail nocivi, pronti ad essere inalati. Non esente dall’intossicazione globale il mare, che già afflitto dalle microplastiche sotto costa, vedrà sversati i veleni chimici che percolano dalle falde. Il j’accuse dell’imprenditore salentino, mette in guardia tutti e non risparmia nessuno: dalle omissioni degli organi che dovrebbero vigilare sull’uso di prodotti chimici dannosi per la salute nelle campagne, al falso mito dei rimborsi per chi espianta ( denari che non arriveranno mai) , giungendo ai politici regionali e all’osservatorio fitosanitario regionale che con la complicità di coldiretti e cia hanno contribuito allo scellerato piano Martina, dove a guardar bene ci guadagnano solo i beneficiari di fondi generati dal mal affare xylella. 
"Condividiamo pienamente l'allarme di Vinci e anzi lo rilanciamo - sottolinea Luigi Russo presidente del CSV Salento e coordinatore della neo costituita Associazione MadreTerra che coordina decine di movimenti e associazioni ecologiste pugliesi e che di altre 5 regioni italiane -. ‘Quando l'economia uccide bisogna cambiare’ era lo slogan di Beati costruttori di Pace negli anni 80. La vicenda della xylella ormai è sempre più evidente che poco ha a che fare con la scienza e con la fitopatologia, ma più con l'economia, i finanziamenti, con le politiche industriali. Non deve diventare una sorta di Ilva, che anche questa gioca sul ricatto della paura e dei soldi alle imprese, mentre invece inquina e uccide, a rate". (M.)



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