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"Volontariato Puglia", pubblicato il numero 11

Data: 09/11/2017
Categoria: News CSV Salento

Esce puntualmente il n. 11 del Magazine dei CSV della Puglia, con ampia informazione dalle province pugliesi e dalla Conferenza nazionale. Una riflessione del presidente Luigi Russo

IN QUESTO NUMERO UN APPROFODIMENTO SULLA CONFERENZA NAZIONALE CSVNET. Di seguito una nostra cronaca dettagliata

Sono state 378 le presenze all’conferenza annuale di Roma dei Csv italiani, un segnale importante in particolare momento di transizione dei CSV italiani, verso un nuovo modello organizzativo, come richiesto dalla riforma della legge 106 del 2016, e dei successivi decreti attuativi. Segnale importante perché i Csv italiani hanno voluto sottolineare all’intero paese che non c’è alcuna intenzione di rimettere in discussione identità, risorse umane e culturali, strategie di servizio al volontariato, storie di presenza nei territori, insomma il sistema che sono diventati i Centri di servizio in Italia. E soprattutto questo sistema che ci si appresta a mettere in modificare, in seguito alle piccole rettifiche previste dai decreti attuativi, sarà certamente più efficiente e più aperto all’intero volontariato, ma anche in logica continuità con quanto è stato fatto fino ad oggi. Perché si può certamente discutere su tutto, su accorpamenti, su modifiche statuarie, incompatibilità, risorse economiche, ma certamente non si può discutere sul fatto che i Csv abbiano dato una vera svolta innovativa al volontariato italiano, contribuendo a renderlo più formato, informato, capace di affrontare le nuove sfide, più attento ai temi sistemici, come quello della rappresentatività, ma anche come quello dei rapporti con le Istituzioni, con l’opinione pubblica, con il mondo della cultura e della ricerca.

La conferenza ha avuto tre momenti focali, tutti fortemente seguiti dai partecipanti.

Il primo momento è stato quello dell’analisi economica, sociale, politica. I questa lunga pare della Conferenza sono stati messi in evidenza dai numerosissimi e competenti relatori gli snodi del nostro tempo, che vanno sicuramente a incidere sulla identità e sul ruolo del volontariato e di tutto il sistema del Terzo settore italiano. Indubbiamente c’è un problema di identificazione delle ragioni culturali che spingono le persone a entrare nella dinamica della responsabilità e del dono e della solidarietà, che sono le ragioni di sempre dell’azione volontaria. Oggi, nel mondo in cui viviamo tutti immersi di eccesso di notizie che non aggiungono conoscenza, di paure, di precarietà, occorre trovare le giuste spinte per la scelta di volontariato, soprattutto nel mondo giovanile. Occorre, insomma, capire quali forme associative, e quali forme di impegno e di coinvolgimento promuovere nei territori per agganciare le persone reali, e incanalarle nella direzione del volontariato, posto che in futuro tutte quelle forme tradizionali che conosciamo potrebbero non avere sempre attrazione. Eppure il volontariato serve al paese e alle persone che lo praticano. Insomma si tratta di una bella sfida.      

Il secondo momento è stato quello dell’approfondimento nei gruppi di lavoro. Erano 8 questi gruppi, anche questi molto partecipati. I temi erano complessi e pervasivi di tutta l’esperienza del “sistema”: 1) Utilità. I servizi dei Csv nella loro seconda stagione; 2) Valutazione. La valutazione dell’azione dei Csv; 3) Riconoscibilità. I dati dei Csv; 4) Sostenibilità. Le risorse a disposizione dei Csv; 5) Contaminazione. Csv a porte aperte; 6) Trasparenza. Modelli organizzativi e di gestione dei Csv; 7) Reputazione. Comunicazione sui Csv e dai Csv; 8) Partecipazione. Il ruolo dei Csv nel generare e accompagnare nuove relazioni.

Il terzo momento della Conferenza è stato quello della restituzione. Difficile, anzi impossibile riassumere in poche righe il grande valore della cose emerse, che saranno patrimonio prezioso per la predisposizione del Piano di attività 2018. Ma se si vuole estremizzare una sintesi, si può certamente dire che è necessario mettere in atto un processo di ridefinizione dei modelli organizzativi dei Csv in direzione di maggiori efficienze e trasparenza, ma è anche necessario riscoprire e valorizzare la funzione pubblica, sociale e culturale che i Csv svolgono nel paese.

A conclusione della Conferenza il presidente Tabò si è concentrato sulla tema della riforma: ha descritto questa fase come “attraversare una porta e cambiare casa, qualcosa si lascia, molto si porta via”. E poi ha continuato: “CSVnet presiederà questo passaggio; troveremo le condizioni migliori per assolvere il compito di promuovere ed essere al servizio del volontariato, secondo quanto il Codice ci affida. Le funzioni cui i CSV sono chiamati sono  più ampie; dovremo ‘arredare’ questa nuova casa con tutti gli strumenti e le professionalità di cui siamo capaci e che abbiamo potuto  riscontrare anche dai gruppi di lavoro che hanno affrontato gli aspetti più importanti circa il futuro dei CSV”.

A conclusione della conferenza sono state anche illustrate dal Direttore e dai tecnici alcuni fra i progetti più importanti a cui sta lavorando CSVnet: la nuova Area riservata, piattaforma interna che metterà a disposizione dei CSV strumenti e informazioni sulla vita associativa di CSVnet  e che darà la possibilità ai Centri di disporre di un proprio spazio in cui gestire in autonomia documenti, dati sulle attività e i loro strumenti di lavoro quotidiano; il nuovo sito di CSVnet che sarà la “voce” ufficiale dell’associazione dei Centri di servizio, aumentando fortemente la sua matrice informativa; è stata anche presentata in anteprima la copertina del volume “20 anni di servizio” il reportage che racconterà la storia dei CSV per celebrare questo importante anniversario; e, ancora, Infobandi CSVnet, la piattaforma online lanciata lo scorso anno per supportare i CSV e le organizzazioni del Terzo settore nella ricerca delle opportunità migliori per finanziare i propri progetti e attività; l’accordo con Pro Bono Italia, la rete di studi legali che offrono consulenze gratuite per il non profit; il progetto "Volontariato in stazione”, che grazie all’accordo di CSVnet con Ferrovie dello Stato Italiane e Rete Ferroviaria Italiana, in questi anni ha portato all’affidamento grazie ai CSV di 12 scali in comodato d'uso gratuito. 

(L.Russo)



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