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Ecomafia 2017

Data: 05/07/2017
Categoria: Altre News

Nel nuovo rapporto di Legambiente sulla criminalità ambientale in Italia, la Puglia si piazza al terzo posto. Foggia e Bari le provincie più colpite

71 reati al giorno, circa 3 ogni ora. Numeri inquietanti ma in flessione. I dati generali infatti lasciano ben sperare, gli illeciti ambientali in Italia sono in diminuzione e il fatturato dell’ecomafia scende a 13 miliardi di euro. I reati ambientali sono passati da 27.745 nel 2015 a 25.889 nel 2016, con una flessione del 7%. Frutto della legge sugli ecoreati entrata in vigore due anni fa.  Il miglioramento si vede ma i problemi da affrontare nel Bel Paese sono tanti e seri: il fenomeno della corruzione che continua a dilagare in tutta la Penisola, la questione dell’abusivismo edilizio con 17mila nuovi immobili abusivi nel 2016, il ciclo illegale dei rifiuti in crescita e l’attenzione della criminalità sull’agroalimentare. In diminuzione i reati contro gli animali e i furti di opere d’arte sul fronte delle archeomafie.

Sono questi in sintesi i numeri nazionali che emergono da Ecomafia 2017 di Legambiente, le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia,edito da Edizioni Ambiente, presentato il 3 luglio a Roma e il 4 Bari nel corso di una conferenza stampa, da Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, alla presenza di Renato Nitti, Sostituto Procuratore Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, del Gen B. Giovanni Cataldo, Comandante Legione Carabinieri Puglia, del Col. Giovanni Misceo, Comandante Gruppo Carabinieri Forestale di Bari e del Col. Antonello Maggiore, Comandante R.O.A.N. Guardia di Finanza Regione Puglia.

Nella classifica generale dell’illegalità ambientale in Italia nel 2016, la Puglia sale al terzo posto con 2.339 infrazioni accertate, il 9,2% sul totale nazionale, 745 sequestri effettuati e 2.269 persone denunciate, mentre è la prima regione per numero di arresti con 35 persone

«La nostra regione, inoltre, sale sul podio per l’abusivismo edilizio, per i reati contro la fauna e per quelli nel ciclo dei rifiuti. I numeri pugliesi di Ecomafia 2017 sono il frutto del capillare lavoro di controllo del territorio e contrasto alle illegalità ambientali svolto in tutta la regione dalle Forze dell’Ordine e dalla magistratura che, ormai da due anni, possono contare sulla legge sugli ecoreati contro chi pensa di lucrare a danno della salute dei cittadini e del territori » dichiara Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia.

Nel 2016, in Puglia, grazie alla Legge 68/2015 sugli ecoreati, le forze di polizia hanno contestato 35 infrazioni, effettuato 10 sequestridenunciando 87 persone e arrestandone ben 14.

Nel ciclo illegale dei rifiuti, la Puglia sale al secondo posto, con 644 infrazioni accertate, l’11,3% sul totale nazionale, 760 persone denunciatee 294 sequestri effettuati, ed è la prima regione per numero di arresti, ben 42. Mentre, nella classifica provinciale dell’illegalità nel ciclo dei rifiuti nel 2016, a livello nazionale, Bari Foggia si piazzano rispettivamente al quarto e quinto posto con 165 146 infrazioni accertate.

Nel corso dell’anno 2016, gli uomini della Guardia di Finanza del Comando Regionale Puglia hanno sequestrato oltre 15.000 tonnellate di rifiuti industriali13 discariche abusive e constatato un’evasione dell’ecotassa per un ammontare complessivo pari a euro 9.500.000. Sul fronte dei trafficanti di rifiuti, dal 2002 al giugno 2017, nella nostra regione, ci sono state 60 inchieste contro attività organizzate per il traffico illecito dei rifiuti, circa il 17,3% delle inchieste su tutto il territorio nazionale.

Inoltre la Puglia rimane la base logistica, la porta d’ingresso o d’uscita, per i traffici internazionali di rifiuti. Si tratta di rifiuti costituiti principalmente da rottami ferrosi, materiali plastici, rifiuti elettrici ed elettronici, carta, cartone e vetro che i trafficanti immettono nei circuiti illegali del riciclo.

Ancora un secondo posto per la nostra regione nella classifica dell’illegalità nel ciclo del cemento, con 445 infrazioni accertate, il 10,1% sul totale nazionale, 597 persone denunciate 216 sequestri effettuati. Fra le provincie spicca l’ottavo posto di Foggia  con 109 infrazioni accertate. La costa pugliese è devastata da ecomostri e abusi: dalle ville alle piscine, ai lidi ai ristoranti, campeggi e resort. Quest’anno il record per il costruito lungomare spetta proprio alla Puglia che insieme alla Sicilia, contano oltre 700 manufatti per chilometro quadrato. Nonostante ciò, nella nostra regione, gli interventi di abbattimento continuano ad essere pochi e sporadici, frutto della sola iniziativa delle Procure.

L’illegalità nel comparto agroalimentare continua a confermarsi come una delle peggiori zavorre dell’Italia, che danneggia uno dei vanti del nostro Paese nel mondo. Diverse le operazioni portate a termine dai militari del Comando Regionale Carabinieri Forestale Puglia, volte a garantire la sicurezza agroalimentare e a tutelare i consumatori da frodi e contraffazioni. Tra queste, l’operazione “Our milk?”, che ha portato i Carabinieri a sequestrare oltre 1.500 Kg di prodotti caseari perché privi del sistema di tracciabilità inerente l’origine del latte utilizzato.

La Puglia si “guadagna” il podio anche per il racket degli animali, sale infatti al terzo posto con 612 infrazioni accertate (il 10,3% sul totale nazionale), 628 persone denunciate 149 sequestri effettuati. Nella classifica provinciale dell’illegalità nella fauna nel 2016, a livello nazionale, Bari si piazza all’ottavo posto con 179 infrazioni accertate.

Altro tema, la corruzione ambientale: dal 1 gennaio 2010 al 31 maggio 2017 in Puglia ci sono state 23 inchieste sulla corruzione in materia ambientale con 106 persone arrestate, 254 denunciate e 35 sequestri effettuati.

Sul fronte archeomafia la Puglia scende all’11° posto con 17 furti di opere d’arte.

Fonte: www.legambientepuglia.it



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