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Dopo di Noi. La legge diventa operativa

Data: 29/11/2016
Categoria: Altre News

Arriva puntuale il decreto attuativo per la legge 112/2016 che individua in sei articoli le priorità stringenti. Sì ai progetti cuciti su misura

Con un comunicato i Ministeri del Lavoro e delle Politiche Sociali, della Salute e dell'Economia e delle Finanze, esprimono soddisfazione per la legge Dopo di Noi diventata concretamente operativa: "Il Ministro  del lavoro e delle politiche sociali,Giuliano Poletti, il Ministro della salute, Beatrice Lorenzin e il Ministro dll’economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, si legge nel comunicato, hanno firmato il decreto attuativo che fissa i requisiti per l’accesso alle prestazioni a carico dell’apposito Fondo istituito dalla legge e stabilisce la ripartizione tra le Regioni delle risorse per l’anno 2016 pari a 90 milioni di euro. Sul decreto era stata raggiunta l’intesa nella Conferenza Unificata. Il provvedimento giunge nel pieno rispetto dei tempi poiché la legge ‘Dopo di noi’, entrata in vigore il 25 giugno scorso, ha previsto sei mesi per il completamento del decreto attuativo. E’ il segnale della sensibilità e dell’impegno profuso da tutti i soggetti coinvolti per garantire un sostegno reale alle persone con disabilità, nel rispetto delle loro scelte, promuovendo l’inclusione sociale e favorendo percorsi di abilitazione e di sviluppo di competenza per la gestione della vita quotidiana".

Sono sei gli articoli che compongono il decereto che vanno a delineare con precisione i vari aspetti previsti dalla legge. Fra i punti salienti vi sono: l'introduzione del "Budget progetto" cioè l'insieme di risorse umane, economiche, strumentali utili alla costruzione di un progetto personalizzato che deve assicurare "la più ampia partecipazione possibile della persona con disabilità grave" e tenere conto dei suoi desideri e delle sue aspettative. Il decreto all'articolo 3, precisa cosa potrà essere finanziato con il fondo a disposizione: si tratta soprattutto di progetti/percorsi/programmi per supportare, accrescere l'autonomia finalizzata alla gestione della vita quotidiana e della promozione dell'inclusione sociale. Sempre l'articolo 3 descrive le caratteristiche che dovranno avere gli alloggi: potranno viverci non più di 5 persone che avranno la facoltà di portarsi i propri mobili. Saranno quindi piccole case o appartamenti preferibilmente situati in zone residenziali, aperti al contesto di riferimento affichè gli ospiti possano continuare a coltivare relazioni e legami già in essere. I ricoveri in struttura non spariranno ma potranno essere effettuati solo in situazioni di emergenza e in via temporanea. Chi potrà accedere al fondo? L'articolo 4 definisce alcune categorie che avranno la priorità, fra cui: chi è privo di risorse economiche, chi ha perso entrambi i genitori oppure, se in vita non sono in condizioni di garantire il sostegno necessario, le persone già inserite in strutture residenziali dalle caratteristiche molto lontane da quelle della casa familiare. Il decreto poi promuove il protagonismo delle famiglie. All'articolo 4 comma 4 si legge "le Regioni promuovono altresì interventi volti al riutilizzo di patrimoni per le finalità del decreto presente, resi disponibili dai familiari o da reti associative di familiari di persone con disabilità grave in loro favore, indipendentemente dai criteri di priorità".



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