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I signori del cibo

Data: 28/11/2016
Categoria: Un libro a settimana

Stefano Liberti ha studiato meticolosamente la filiera di quattro prodotti alimentari. Un viaggio inchiesta attraverso quattro continenti per raccontare l'industria alimentare che sta distruggendo il pianeta

Secondo previsioni dell'onu, nel 2050 saremo 9 miliardi di persone sulla Terra. Come ci sfameremo, se le risorse sono sempre più scarse e gli abitanti di paesi iperpopolati come la Cina stanno repentinamente cambiando abitudini alimentari? La finanza globale, insieme alle multinazionali del cibo, ha fiutato l'affare: l'overpopulation business. Dopo "A Sud di Lampedusa" e il successo internazionale di "Land grabbing", Stefano Liberti ci presenta un reportage importante che segue le filiera di quattro prodotti alimentari - la carne di maiale, la soia, il tonno in scatola e il pomodoro concentrato - per osservare cosa accade in un settore divorato dall'aggressività della finanza che ha deciso di trasformare il pianeta in un gigantesco pasto. Un'idagine globale durata due anni, dall'Amazzonia brasiliana dove le sconfinate monoculture di soia stanno distruggendo la più grande fabbrica di biodiversità della Terra ai mega-pescherecci che setacciano e saccheggiano gli oceani per garantire scatolette di tonno sempre più economiche, dagli allevamenti industriali di suini negli Stati Uniti a un futuristico mattatoio cinese, fino alle campagne della Puglia, dove i lavoratori ghanesi raccolgono i pomodori che prima coltivavano nelle loro terre in Africa. Un'inchiesta che fa luce sui giochi di potere che regolano il mercato del cibo, dominato da pochi colossali attori sempre più intenzionati a controllare ciò che mangiamo e a macinare profitti monumentali. L'inchiesta è stata realizzata grazie al sostegno di Fondazione Charlemange Onlus e Coop.

Fonte: www.minimumfax.com



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