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I diritti dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia

Data: 11/07/2016
Categoria: Altre News

E' stato pubblicato il 9° Rapporto di aggiornamento del monitoraggio della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza per l'anno 2015-2016 curato dal Gruppo CRC

Gli adolescenti in Italia sono una risorsa poco sostenuta da politiche idonee. E' il succo del 9° Rapporto del Gruppo CRC - gruppo di lavoro per la convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza che racchiude 91 associazioni - sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Sono 2.293.778 gli adolescenti dai 14 ai 17 anni che vivono in Italia, di questi 186.450 sono stranieri. Sono 7.000 coloro che vivono in comunità. Trascorrono le loro giornate con il telefonino in mano (92,6%), usano alcol, tabacco e cannabis (63,4%), oltre il 50% ha subito azioni di bullismo e/o di cyberbullismo, conoscono il sexting (invio, ricezione,condivisione di video, foto sessualmente esplicite inerenti la sessualità). Studiano ma molti abbandonano dopo la scuola dell'obbligo, soprattutto gli alunni disabili. Il 2,2%, infatti entra, suo malgrado, a far parte della categoria dei “NEET” (not in education, employment or training), ovvero quei giovani che non studiano e non lavorano, e non sono inseriti in un percorso di formazione. L’Istat ne ha contati addirittura 2 milioni nel 2014, circa il 24% dei giovani tra i 15 e i 29 anni. Certo è che l’Italia è anche tra i paesi europei con il più alto tasso di dispersione scolastica: il 15% dei ragazzi tra 18 e 24 anni ha conseguito al massimo il titolo di scuola media. Nel 2015, l’8,4% degli adolescenti tra i 14 e i 17 anni ha partecipato ad associazioni culturali, ricreative o di altro tipo; e il 9,7% ha svolto attività gratuite in associazioni di volontariato (nel 2014 erano l’8,6%). Questi i principali dati che emergono dal Rapporto che quest'anno viene pubblicato in occasione del 25^ anniversario della Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia, avvenuta il 27 maggio 1991 con la Legge 176/1991. Alla redazione del Rapporto hanno contribuito 134 operatori delle 91 associazioni che compongono il Gruppo CRC che sottolinea la necessità di interventi educativi qualificati, che coinvolgano sinergicamente e congiuntamente gli attori del cosiddetto "quadrilatero formativo" (famiglia, scuola, istituzioni, Terzo Settore) e, al contempo, attivino le risorse dei ragazzi e delle ragazze e ne valorizzino il protagonismo. Per scaricare il rapporto: www.gruppocrc.net



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