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Renata Fonte, per il mio territorio

Data: 27/06/2016
Categoria: Altre News

Nell'ambito dei festeggiamenti per il decennale, la Fondazione con il Sud organizza un incontro a Lecce su Renata Fonte, con Luigi Ciotti e Rosy Bindi

La Fondazione con il Sud spegne 10 candeline e festeggia con la manifestazione itinerante "Un futuro mai visto"  che il 30 giugno fa tappa a Lecce con un incontro dedicato a Renata Fonte, amministratrice salentina assassinata a soli 33 anni nella notte del 31 marzo 1984 a Nardò. L'incontro avrà inizio alle ore 11 presso il castello Carlo V con i saluti del sindaco della città Paolo Perrone, del presidente della Fondazione Puglia Antonio Castorani. Sono previsti gli interventi di Rosy Bindi presidente della Commissione parlamentare antimafia; Antonio Maruccia, procuratore generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Lecce; Luigi Ciotti, presidente di Libera; Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione CON IL SUD; Rossella Muroni, presidente di Legambiente; Viviana Matrangola, figlia di Renata Fonte. Seguiranno le testimonianze di esperienze significative: Vincenzo Linarello, presidente di GOEL – Gruppo Cooperativo; Alessandro Leo, presidente del Consorzio Libera Terra Mediterraneo. A moderare l’incontro sarà Vincenzo Magistà, direttore di TgNorba. Impegnata nella difesa e tutela della cosa pubblica, dell'ambiente, del territorio, Renata Fonte spese passione ed energia per la tutela, fra l'altro,  di Porto Selvaggio, dichiarato nel 2006 Parco Naturale Regionale. Ogni anno viene ricordata il 21 marzo in occasione della Giornata della Memoria  voluta dall'associazione "Libera, nomi e numeri contro le mafie", fra le vittime della criminalità organizzata.

“Accanto a Danilo Dolci, Don Lorenzo Milani, Franco Basaglia e Adriano Olivetti- spiega Carlo Borgomeo presidente della Fondazione CON IL SUD- abbiamo deciso di inserire tra le figure significative per la nostra missione anche Renata Fonte. L'amministratrice salentina, impegnata principalmente a difesa dell’area di Porto Selvaggio ora parco naturale regionale, rappresenta sicuramente un esempio, anche se non molto noto, per il nostro Sud. Giovane, donna, madre, che amava la sua terra e la sua gente, ispirata da solidi valori di legalità e partecipazione e tenace nel promuoverli e difenderli attraverso l’impegno civile e politico. Una figura molto attuale che vorremmo far conoscere meglio soprattutto ai più giovani. La scelta di rileggere queste cinque importanti figure - conclude Borgomeo - è quella di rimarcare la loro capacità di coniugare l’aspetto “visionario” e la potenza dell’esempio, sottolineando anche l’attualità di una necessaria rottura culturale con schemi e paradigmi ormai inappropriati per interpretare il presente e progettare il futuro, non solo del Sud ma del Paese”.



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