Nuovo Isee, vincono le famiglie
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Il Consiglio di Stato respinge nuovamente l'appello presentato dal Governo affinché si riconoscano pensioni e indennità nel calcolo

È stato respinto dal Consiglio di Stato il ricorso presentato dal Governo contro le sentenze del Tar del Lazio che nel febbraio 2015 avevano dichiarato illegittimo l'inserimento di pensioni e indennità di accompagnamento nel calcolo dello stesso. Una vittoria incassata dalle famiglie dei disabili che si sono battute sin dalla prima ora. La questione non è di poco conto e ha all’interno anche una posizione netta rispetto ai contenuti, giacchè come è scritto nella sentenza, “ricomprendere tra i redditi i trattamenti indennitari percepiti dai disabili significa allora considerare la disabilità alla stregua di una fonte di reddito - come se fosse un lavoro o un patrimonio - ed i trattamenti erogati dalle pubbliche amministrazioni, non un sostegno al disabile, ma una 'remunerazione' del suo stato di invalidità oltremodo irragionevole, oltre che in contrasto con l'art. 3 della Costituzione".
Per quanto riguarda la questione di indennità e reddito connessa al concetto di disagio il Consiglio di Stato sostiene che tutte le indennità e le forme risarcitorie messe in campo dallo Stato servono non a creare un reddito ma a “compensare un'oggettiva ed ontologica (cioè indipendente da ogni eventuale o ulteriore prestazione assistenziale attiva) situazione d'inabilità che provoca in sé e per sé disagi e diminuzione di capacità reddituale. Tali indennità o il risarcimento sono accordati a chi si trova già così com'è in uno svantaggio, al fine di pervenire in una posizione uguale rispetto a chi non soffre di quest'ultimo ed a ristabilire una parità morale e competitiva”.
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