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No al wifi nelle scuole

Data: 04/02/2016
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia

Il Comitato Lecce Via Cavo chiede la disattivazione o non installazione di reti wireless nelle scuole o su edifici scolastici

Sì alle reti cablate. No al wifi nelle scuole. No alle antenne per “Lecce wireless” sui tetti degli edifici scolastici. Questa in sintesi la richiesta del Comitato Lecce Via Cavo, inviata al Comune di Lecce, alla Provincia, al dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale e ai dirigenti di tutti gli istituti scolastici della provincia di Lecce. La richiesta si basa sulla copiosa letteratura scientifica che evidenzia gli effetti nocivi per la salute umana legati alle esposizioni alle RF-CEM (radiofrequenze-campi elettromagnetici) emessi dai dispositivi per la telecomunicazione (wifi, tablet, antenne per la telefonia, ripetitori, cellulari, ecc.). Si tratta di effetti biologici che si verificano per esposizioni notevolmente inferiori ai valori limite di legge. I sintomi più comuni sono: mal di testa, insonnia, difficoltà di concentrazione, stanchezza, perdita di memoria, ritardi nell’apprendimento ed iperattività (bambini), depressione, tinnito, nausea e vomito, aumento della pressione arteriosa. Tutti sintomi che, per la loro aspecificità, spesso non vengono riconosciuti come probabilmente derivanti dall’esposizione alle RF-CEM. Poiché gli effetti nocivi si accumulano nel tempo, con il perdurare dell’esposizione alle RF i danni alla salute possono diventare più gravi. Essi comprendono danni neurologici permanenti (demenza precoce, Alzheimer), danni al sistema immunitario, danni al sistema endocrino, danni al patrimonio genetico, tumori. Bambini, adolescenti, donne incinte, anziani e soggetti con preesistenti problemi di salute sono particolarmente vulnerabili. La capacità di assorbimento delle RF-CEM dei bambini è maggiore di quella degli adulti: i loro corpi sono relativamente più piccoli, le ossa del cranio sono più sottili, il tessuto cerebrale è maggiormente assorbente. È stata evidenziata una correlazione tra l’esposizione ai CEM e l’insorgenza di autismo nei bambini. Inoltre, la precoce esposizione alle RF- CEM comporta un aumentato rischio di sviluppo di cancro per effetto dell’accumulazione. A sostegno della richiesta, basata comunque sul Principio di Precauzione sancito dal Consiglio d’Europa e dal Parlamento Europeo, il Comitato Lecce Via Cavo riporta numerose decisioni politiche che potranno apparire in controtendenza rispetto al dilagare del wireless, soprattutto nelle scuole. Si va dalla recente legge francese (febbraio 2015), che vieta il wifi negli asili nido e nelle scuole materne e ne limita fortemente l’uso nelle scuole primarie e medie (dove è consentita l’accensione soltanto nei momenti di effettivo utilizzo, dopo il quale i dispositivi devono essere disattivati), alle mozioni della provincia di Bolzano e della regione Piemonte, che impegnano le rispettive giunte a sostituire gli impianti esistenti con impianti a minor emissione (in pratica, cablati). Il Comitato Lecce Via Cavo chiede quindi che siano intraprese tutte le ragionevoli misure per ridurre l’esposizione alle RF-CEM prestando particolare attenzione ai bambini ed ai giovani e che sia convocato urgentemente un tavolo di confronto per discutere i necessari e urgenti provvedimenti da adottare in merito. Siamo tutti responsabili della salute dei nostri figli ed è nostro dovere evitare di esporli a tecnologie potenzialmente pericolose.



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