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#Non esisto. Il Cir lancia la campagna sugli invisibili

Data: 28/01/2016
Categoria: Altre News

Una campagna a sostegno di chi ha perso o non ha mai ottenuto la cittadinanza. Si chiama #Nonesisto ed a lanciarla è il Centro Italiano per i Rifugiati. Una campagna per contrastare l'Apolidia che oggi coinvolge 15mila individui

15 mila in Italia, 600 mila in Europa: sono gli invisibili. In Italia sono per lo più i figli delle famiglie fuggite dall'ex Jugoslavia, ma allo stato attuale delle cose, tra un po' di tempo, potrebbero esserlo anche i figli di tutti quei rifugiati che oggi sbarcano in Italia o raggiungono i confini di qualche stato europeo. Numeri elevatissimi di uomini, donne e bambini che non hanno alcun diritto, non quello allo studio, al lavoro, al matrimonio, alla salute. 

Individui che è come se non esistessero, condannati all'invisibilità soprattutto in un paese, come l'Italia in cui l'iter per ottenere il riconoscimento dei propri diritti è molto difficile. Ad oggi, su 15 mila apolidi, sono solo 606 le persone considerate tali.

Non a caso quindi, il Consiglio Italiano per i Rifugiati ha dato alla sua campagna il nome di #NonEsisto, con l'intento di riportare sotto i riflettori la questione degli invisibili. Per farlo, il CIR ha scelto le storie raccontate dagli apolidi, perché solo attraverso le parole di chi vive questa condizione può essere spiegato cosa si prova. Parte del progetto Listening to the sun, #NonEsisto è sostenuta anche dalla Open Foundations in Italia.

La direttrice del Cir, Fiorella Rathaus, sottolinea l'importanza di riconoscere «a queste persone identità e diritti. Tutti gli esseri umani hanno diritto ad avere una nazionalità, e coloro che ne sono sprovvisti hanno comunque diritto ad una protezione adeguata. Per questo motivo, con questa campagna vogliamo creare una sensibilità sul tema che possa favorire in Italia l’introduzione della legge sull’Apolidia, uno strumento normativo che possa garantire una procedura chiara, facilmente accessibile e fruibile per tutti coloro che hanno diritto a chiedere il riconoscimento di apolidia, e che includa una regolamentazione dei diritti della persona, durante l’iter e dopo l’eventuale riconoscimento».

Un Disegno di Legge sul riconoscimento dello status di apolide è stato presentato dalla Commissione Diritti Umani del Senato in collaborazione con il Consiglio Italiano per i Rifugiati e l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati: si auspica che l'adozione di una legge organica garantirà un iter più semplice per garantire lo status di apolidia, garantendo ad ogni persona i diritti fondamentali di cui dovrebbe godere ogni essere umano.



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