L'house sharing anche per disabili e anziani
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Si chiama Bed&Care ed è l'house sharing dedicato ai turisti che hanno esigenze speciali come le persone diversamente abili e gli anziaini.Viaggi economici aperti quindi per tutti con lo scambio di casa
L'house sharing è una pratica, che esiste da diversi anni soprattutto all'estero, ma nell'ultimo periodo si è molto diffusa anche in Italia. Si tratta appunto di scambi di abitazioni, scambi che consentono di viaggiare gratuitamente, o quasi, con destinazioni praticamente disponibili in tutto il mondo.
Da qualche tempo però l'house sharing ha fatto un grande passo in avanti, e l'ha fatto partendo proprio dall'Italia: è nato recentemente il portale Bed&Care, un sito di house sharing dedicato a disabili e persone della terza età. Il portale, tutto italiano e con sede a Roma, ha preso forma a partire dall'idea che spesso i viaggiatori ed i turisti bisognosi di strutture speciali ed adeguate alle loro necessità, non riescono a fare economia.
Soggiorni economici, e spesso gratuiti, anche per i diversamente abili e gli anziani grazie ad un house sharing dedicato, che mette in contatto individui segnati dalle stesse esigenze che scelgono di scambiarsi l'abitazione, che sarà ovviamente fornita di tutti i comfort necessari a far sentire il turista come a casa, senza dover cifre enormi per ottenere determinati servizi.
Il servizio funziona esattamente come qualsiasi altro genere di house sharing: ci si iscrive alla piattaforma e si mette a disposizione la propria abitazione ad una famiglia o a un turista che a sua volta scambierà la sua casa. Lo scambio casa è deciso autonomamente dai proprietari che una volta raggiunto l'accordo sul periodo e sulla durata del soggiorno procederanno al di là del portale.
Su Roma e provincia i gestori del portale assicurano i collegamenti ad una rete di assistenza, ovviamente a pagamento, che collega il turista alle cooperative sociali, alle aziende di noleggio di apparecchiature mediche, e alle principali società di trasporto. Per ora, il portale possiede solo tre strutture per lo scambio, non proprio economiche, ma iscriversi alla rete con la propria abitazione potrebbe aprire anche ai disabili l'uso dello sharing nel suo senso più puro.
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