Pil, il Nord doppia quasi il Sud
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L'immagine rilasciata dall'Ista è allarmante e riporta un quadro che mostra il divario fra Nord e Sud crescere. A calare solo i livelli d'occupazione, soprattutto in Puglia

Il Sud vale, in termini di prodotto interno lordo, la metà del Nord: non è una frase d'effetto e nemmeno una supposizione, ma un'affermazione che risulta dai dati numerici e statistici rilasciati dall'ISTAT nella mattinata del 26 novembre 2015, che evidenziano le differenza fra il Prodotto Interno Lordo del Nord e del Sud della penisola.
Nel Nord-ovest del paese il Pil pro-capite è pari a 32mila 500 euro contro i 16mila 900 euro della Puglia. Secondo Istat quindi il divario tra le due parti della penisola è misurato al 43,7% nel 2014, un divario aumentato lievemente rispetto al 2013 quando era calcolato al 43,2%. La Puglia non è in realtà la regione a reddito pro capite inferiore d'Italia, infatti, nella scala dei redditi occupano gli ultimi posti la Calabria, con un reddito pro capite di 12.300 euro, la Campania, con un reddito pro capite di 12.600 euro e la Basilicata, con un reddito pari a 12.900 euro.
Per comprendere meglio chi e quanto la recessione sta colpendo, Istat ha voluto indagare sui tassi di disoccupazione e sui livelli dei consumi.
Partendo dai tassi di disoccupazione si evidenzia subito come il Sud Italia oltrepassi il 20% e difatti, a questa percentuale corrisponde un calo degli occupati dello 0,9%. La percentuale più bassa dell'occupazione italiana si ha proprio in Puglia dove il tasso scende del -2,1% rispetto al 2013, e del -4,6% se si considera il triennio 2014-2011. Nel nord e centro Italia, invece, c'è un'inversione di tendenza con un +0,4% che raggiunge il +3,1% nel Lazio.
Se nel Nord della penisola i consumi salgono debolmente dello 0,4% e nel Centro dello 0,6%, nel Mezzogiorno hanno ancora un segno negativo con il -0,5%. A questi dati corrisponde una spesa (in termini assoluti) per nucleo famigliare che corrisponde a 18.900 euro al Nord, 17.200 euro al Centro e 12.600 euro al Sud: il Mezzogiorno d'Italia consuma quindi quasi un terzo in meno rispetto al resto del Bel Paese (31,5%).
Se è verò che in termini di Pil il Sud vale meno del Nord è anche vero che l'applicazione delle giuste strategie economiche, del lavoro e di welfare possono incidere in maniera significativa sulla crisi, tramutandola in momento di riscatto.
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