100 X 1 milione. 100 società di mutuo soccorso aiutano 1 milione di italiani
Categoria: Altre News
È il rapporto sul Secondo Welfare, rilasciato dal Centro studi Einaudi a dircelo. In crescita le società di mutuo soccorso, così come le organizzazioni attive ed il crowdfunding capaci di mitigare gli effetti della crisi

Sarà presentato ufficialmente venerdì 27 novembre da Maurizio Ferrara e Franca Maiano a Torino, il Rapporto sul Secondo Welfare prodotto dal Centro studi Einaudi, ma i dati più rilevanti sono già stati rilasciati, e mostrano un welfare dal basso capace di sostenere e mitigare gli effetti della crisi sulle famiglie e gli individui più svantaggiati.
Dal rapporto si evince che sono più di 100 le società di mutuo soccorso che offrono prestazioni socio-sanitarie a circa 1 milione di italiani. Il welfare dal basso è ovviamente mosso anche dal settore non profit che conta su per giù 300.000 organizzazioni attive per un totale di volontari operanti su campo pari a 5milioni e 700 mila. Le entrate di bilancio raggiungono i 64 miliardi di euro, ma non trascurabili appaiono quelle devolute dalla filantropia che toccano quota 12 miliardi.
Negli ultimi anni lo sviluppo e l'utilizzo delle piattaforme di crowdfunding ha fatto sì che questo strumento sia divenuto uno dei privilegiati per reperire fondi, tanto che, secondo il rapporto, attualmente tutte le piattaforme attive sono in crescita verticale, distribuendo complessivamente più di 30 milioni di euro.
Un aiuto molto consistente agli italiani indigenti l'hanno certamente dato gli empori della solidarietà, costituiti, spesso secondo la logica delle partnership, da enti pubblici, privati e del Terzo Settore: grazie al loro aiuto sono stati soccorsi una parte dei 5,5 milioni di connazionali di cui 1,3 minorenni.
«Il secondo welfare - sottolinea Maurizio Ferrara del Centro Studi Einaudi - ha saputo creare una nuvola di interventi a sostegno delle fasce più vulnerabili innaffiando le sacche di svantaggio e facendo crescere nei territori risposte innovative in grado di mitigare gli effetti della crisi» ma, conclude Ferrara «È chiaro che queste iniziative non possono sostituirsi al primo welfare in un'area di bisogno così estesa e cruciale».
Torna all'elenco delle notizie