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FQTS 2020, al via la formazione per i quadri del Terzo Settore

Data: 11/11/2015
Categoria: Altre News

A Caserta il percorso formativo FQTS 2020 che ha l'obbiettivo di rendere il Terzo Settore una realtà capace di essere determinante per i cambiamenti futuri

Al via FQTS2020. Il percorso formativo dedicato ai quadri del Terzo Settore del Sud Italia, nello specifico Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Sardegna e Sicilia, è partito infatti, a Caserta il 10 novembre e proseguirà fino al 15 novembre.

Saranno 71 le reti associative regionali coinvolte per un totale di 320 partecipanti che discuteranno sulle opportunità di sviluppo del Terzo Settore al Sud, ma sempre con uno sguardo puntato non solo al resto d’Italia, ma anche all’intero pianeta. Obbiettivo del progetto è rendere il Terzo Settore un soggetto capace di superare le emergenze determinando un cambiamento positivo per il futuro. Ciascun partecipante potrà selezionare il modulo formativo di riferimento, ovvero territorio, cittadinanza, futuro e benessere, che costituiscono delle macro aree che contengono le grandi tematiche d’attualità come le migrazioni, le diversità, l’ambiente, l’arte, il cambiamento dei territori, la partecipazione.

Promosso dal Forum Nazionale del Terzo Settore, dalla Consulta del Volontariato presso il Forum, dalla Conferenza Permanente delle Associazioni, dalle Federazioni e reti di volontariato (ConVol), dal Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato (CSVnet) e sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD, FQTS 2020 è vista da Carlo Borgomeo, presidente di CON IL SUD come «un grandissimo investimento sul futuro e sulla dimensione di responsabilità che ciascuno di voi si assume. Le esperienze che portiamo avanti al Sud sono inutili se non si sviluppa un senso di comunità; ci sono tante situazioni in cui il nostro paradigma è il più forte proprio perché investe sul capitale sociale, senza il quale non c’è sviluppo, nemmeno economico». Borgomeo ha voluto precisare che ad FQTS 2020 «si parla di un terzo settore che si candida al cambiamento, che vuole essere soggetto attivo nella definizione delle politiche e sul territorio; per fare questo bisogna provare strade mai battute, mettersi in discussione e fare grandi innovazioni, altrimenti il sistema di welfare non cambierà».

Per Mauro Giannelli, coordinatore del progetto, la formazione di soggetti già formati nel Terzo Settore e con esperienze pregresse sui territori si spiega pensando al fatto che «La formazione ha bisogno di un presupposto storico e culturale: la disponibilità a cambiare il punto di vista. Fare formazione significa allora anche avere la capacità di guardare le cose da angolazioni diverse e di mettersi alla prova. Solamente se si sarà disposti a questo, si potrà parlare di cambiamento».

Ad attendere i partecipanti un ricco programma formativo che vedrà protagonisti qualificati esponenti del mondo istituzionale, accademico e del Terzo Settore. I temi al centro del dibattito saranno: il valore sociale del terzo settore, l’impoverimento e l’esclusione sociale, il funzionamento del sistema socioeconomico e quindi il circuito del reddito la macroeconomia, i modelli di sussidiarietà sostenibili, la cittadinanza attiva declinata attraverso la diffusione della cultura, la programmazione sociale partecipata, i flussi migratori, il dramma dei rifugiati, il rapporto con i media, i servizi sanitari socio sanitari ed assistenziali nell’esperienza del Terzo Settore meridionale, l’innovazione sociale e la rendicontazione.



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