Il reato di omicidio stradale sarà legge
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Nella giornata di ieri, 29 ottobre 2015, il sì della Camera non è bastato ad affermare l'introduzione del reato di omicidio stradale che tornerà in Senato. Il CSV Salento ha chiesto a Maurizio Bisunti di A.G.U.V.S. le sue impressioni

«Io su questo fatto sono un po' critico». Così Maurizio Bisunti presidente dell'Associazione Gruppi Uniti tutela e giustizia Vittime della Strada (A.G.U.V.S.) ha voluto introdursi all'argomento ricordando che la sua associazione, assieme ad altre associazioni, avevano proposto «nel primo articolato tre punti fondamentali: tolleranza zero sul tasso alcolico, nessun tasso di sconto o possibilità di patteggiamento per chi è recidivo, ritiro della patente per tutta la vita a chi commette un omicidio o a chi risulta recidivo».
Tre punti che secondo il presidente di A.G.U.V.S. sono imprescindibili e che attraverso questa legge trovano poca accoglienza. Il ddl, tornato in Senato, infatti, se di buono introduce un reato che sino a questo momento non era contemplato dalla legislazione italiana, «basti pensare che sino a 5 anni fa non si aveva consapevolezza di cosa fosse l'omicidio stradale», dice Bisunti, dall'altro offre troppe scappatoie a chi commette un reato alla guida.
Secondo il ddl sull'omicidio stradale, il reato potrà essere di tre gradi: se la morte è causata da una violazione della strada, la pena inferta andrà da 2 a 7 anni, nel caso in cui l'omicidio è provocato da uno stato di ebrezza grave, per grave si intende il rilevamento di tasso alcolico superiore a 1,5 grammi per litro, allora la pena sarà da 8 a 12 anni di carcere, mentre se il delitto scaturisce da una condotta particolarmente pericolosa o da un tasso alcolico superiore agli 0,8 grammi per litro, la pena da scontare sarà compresa fra i 5 e i 10 anni. Se a morire è più di una persona gli anni di galera possono arrivare a 18.
Aumento di pena anche per chi causa lesioni gravi, da 3 a 5 anni di carcere, o gravissime, da 4 a 7 anni di carcere, per chi si pone alla guida in stato di ebrezza o sotto l'effetto di stupefacenti. Chi fugge dopo l'incidente vedrà aumentarsi la pena da scontare di un terzo o di due terzi a seconda dei casi.
«Il buono di quanto sta avvenendo è che ora il magistrato si troverà dinanzi a doversi confrontare con un reato preciso, quello di omicidio stradale, e avrà tutti gli strumenti per poter giudicare il colpevole». Certo è che se un passo avanti è stato fatto, non è ancora abbastanza: A.G.U.V.S. continuerà a lottare affinché ci sia tolleranza zero sui tassi alcolici, vengano puniti i recidivi duramente e senza sconti, e soprattutto si parta da una profonda cultura del rispetto delle regole all'interno delle scuole guida.
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