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Nessuna pubblicità per il gioco d'azzardo

Data: 22/10/2015
Categoria: Altre News

Il Senato discute il provvedimento proposto dal Movimento 5 Stelle che riprende il documento della campagna Mettiamoci in gioco

“Il divieto totale, assoluto di ogni forma diretta o indiretta, su qualsiasi piattaforma fisica o online, di pubblicità e sponsorizzazioni del gioco d’azzardo. Con sanzioni per i trasgressori che vanno dai 50 ai 500mila euro”: così recita il provvedimento presentato al Senato dal senatore Giovanni Endrizzi, esponente del Movimento 5 Stelle, assieme ad un piccolo gruppo di deputati del PD ed altri. Il disegno di legge sarà presentato, e con ogni probabilità votato, al Senato.

Il provvedimento è secco e molto semplice, tanto che tutti, dalle associazioni ai cittadini più attenti possono vigilare sul rispetto di questa norma. Per l'ottenimento dell'abolizione della pubblicità ingannevole dei giochi d'azzardo si lotta sin dai primi mesi del 2013, quando, attraverso la campagna nazionale Mettiamoci in gioco, un folto gruppo di associazioni decisero di promuovere un documento intitolato Diamo un limite all’azzardo nel quale si chiedeva, fra le altre cose, di vietare le pubblicità che indicano le possibilità di vincita senza contrapporle alle possibilità di perdita e quelle che promuovono illusorie probabilità di vincite facili”.

Un monito contro la pubblicità ingannevole dei giochi d’azzardo online fu apertamente sottolineato nel luglio 2014, circa un anno e mezzo dopo la stesura di tale documento, anche dalla Commissione Europea: «le pubblicità non devono contenere dichiarazioni infondate sulle possibilità di vincitasuggerire che la bravura possa influenzare l’esito di una partita, quando non è vero; dipingere il gioco d’azzardo come socialmente attraente; contenere dichiarazioni di sostegno da parte di personalità note o celebrità che possano suggerire che il gioco abbia contribuito al loro successo».

L’interesse della Commissione Europea verso il tema caldo delle pubblicità per i giochi d’azzardo era probabilmente dovuto all’evidenza che l’azzardo, ed in particolare il gioco d’azzardo online, si era trasformato da un semplice passatempo in una forma di dipendenza patologica molto grave e diffusa soprattutto in Italia.

Alle paure espresse da don Armando Zappolini di Mettiamoci in gioco a febbraio 2015, in cui era a rischio non solo il provvedimento sul divieto di pubblicità per il gioco d’azzardo, ma anche la stessa regolamentazione regionale in materia di gioco d’azzardo, risponderà il Senato approvando, così ci si augura, questo nuovo provvedimento che sembra essere un buon passo in avanti verso la civiltà, in un paese in cui il gioco d’azzardo ha bisogno di pubblicità sì, ma per la prevenzione dei disturbi connessi alle ludopatie, la sensibilizzazione e la corretta informazione. 



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