XI Rapporto di Arci Servizio Civile
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Il Rapporto di Asc 2015, presentato oggi, 21 ottobre 2015 a Roma, mostra come i giovani puntano sul Terzo Settore per acquisire competenze utili nella vita e nel lavoro

Aprile 2014, Lucca: il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, all’interno di un provvedimento più ampio che interessa il Terzo Settore dispone l’avvio del Servizio Civile Universale. L’esplosione delle attività dell’Azione Servizio Civile avviene soprattutto in seguito al cambio della sua strutturazione, grazie al quale è stato possibile accedere nel Programma Comunitario Youth Guarantee, un vero e proprio concentrato di bandi e progetti di Snc, così come di bandi per i giovani, oltre che di risorse, attraverso le quali poter avviare le procedure per mettere in piedi importanti ricerche.
È questo l’antefatto che è alla base dell’XI Rapporto di Asc, Arci Servizio Civile, presentato oggi, 21 ottobre 2015, a Roma.
Il Rapporto 2015 di Asc è lo specchio di una società giovane attiva: sono stati 961 i giovani impegnati nei 107 progetti promossi nel bando 2013 che hanno partecipato al servizio civile, i quali hanno dovuto rispondere alla conclusione del progetto ad una sorta di intervista di gradimento, la quale ha puntato il suo occhio indagatore anche su altri aspetti del loro operato e della loro vita.
Il Rapporto evidenzia un primo dato interessante: a partecipare sono state più donne, il 70%, rispetto agli uomini, con una leggera prevalenza di diplomati rispetto ai laureati. Fra loro, gli studenti, coloro che erano alla ricerca della prima occupazione e i disoccupati, avevano già avuto un’esperienza all’interno di associazioni di volontariato, seguiti da in percentuale via via inferiore, da coloro che avevano avuto un lavoro saltuario o un’occupazione stabile. Il palese interesse dei giovani al servizio civile dimostra come esso è visto come in grado di offrire delle possibilità e delle competenze in più per poter ottenere l’anno successivo un impiego più dignitoso. Difatti, in virtù dell’accordo fra Asc e ASVI Social Change, 490 giovani, degli 852 aventi diritto (340 donne e 150 uomini,) sono stati gratificati con degli attestati di competenza che certificavano le capacità di agire a sostegno della cittadinanza attiva, di problem solving, di collaborare all’interno di un gruppo e di attuare progetti assegnati.
Il 2014 ha visto partecipare al Servizio civile nazionale 5 stranieri, dei 25 che hanno presentato domanda, il cui accesso è stato sancito dall’ordinanza del Tribunale milanese n° 14219. Gli stranieri che hanno presentato domanda, 15 donne e dieci uomini, appartengono a nazionalità multietniche; in particolar modo le domande sono state presentate da individui provenienti da Albania, Portogallo, Romania, Spagna, Iran, Siria, Congo, Mali, Guinea, Nigeria, Marocco e Costa Rica. I 5 stranieri che hanno prestato il servizio civile nazionale hanno tutti voluto prender parte a progetti operanti nell’ambito dell’accoglienza dei migranti.
A dispetto dei dati Istat 2012 che presentavano il quadro di una popolazione molto lontana dll'universo del Terzo Settore, i dati raccolti da Asc sono confortanti: dimostrano come i ragazzi che vi prendono parte vedono in esso non solo una possibilità di crescere a livello esperienziale e culturale, ma anche lavorativo, sperando di trovare occupazione proprio nel mondo del volontariato o in enti ad esso legati.
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