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Il Piano Silletti bis sotto la lente

Data: 16/10/2015
Categoria: Altre News

Cristos Xyloiannis, Luigi Russo e Giovanni d'Elia sono intervenuti al convegno su Xylella: salviamo i nostri ulivi, ieri, 15 ottobre 2015 a Veglie, analizzando il piano Silletti bis. Falle e possibili alternative 

Come si è arrivati al Piano Silletti bis? Ha una reale efficacia e quali sono le alternative possibili? Quali notizie giungono dall'Europa e soprattutto come i cittadini possono rispondere alle notifiche di eradicazione? Di questo si è parlato ieri, 15 ottobre 2015 nella biblioteca comunale di Veglie, durante il convegno su Xylella: salviamo i nostri ulivi! L'impostazione del dibattito ha ruotato proprio attorno alla possibilità di salvezza del patrimonio olivicolo salentino, ed alla labilità delle prove fornite sino a questo momento sulla questione Xylella Fastidiosa, una questione che comincia a mostrare delle gravi precarietà.

L'arrivo di Xylella Fastidiosa in Salento è «un affare di cui si sta occupando la magistratura» sostiene Luigi Russo, responsabile del Terzo Settore Ambiente e Agricoltura della provincia di Lecce, e presidente del Centro Servizi Volontariato Salento. Al convegno però, Russo parla anche in virtù  della sua esperienza e della sua vocazione di giornalista, pronto ad analizzare e presentare la verità, ripercorrendo la storia del batterio, dalla sua comparsa alla presentazione del Piano Silletti bis. «Come responsabile provinciale del Terzo Settore ho inviato a luglio una lettera alla Commissione Europea affinché rivalutasse le sue decisioni: solo da pochi giorni l'Europa ci ha risposto». La risposta dell'Europa è un secco no: «Abbiamo la certezza. Non abbiamo alcuna ragione per dubitare che dietro questo impianto scientifico ci possano essere dei problemi, pertanto non ci sono ragioni per bloccare il piano Silletti».

Un punto di vista nettamente differente rispetto a quello proposto dall’impianto scientifico che attualmente si occupa del Co.di.Ro salentino, lo propone ai presenti Cristos Xyloiannis, ricercatore presso l'Università della Basilicata, secondo il quale, ci si è approcciati alla questione in maniera completamente errata sin dall'origine. Dal principio si doveva puntare alla potatura frequente ed al monitoraggio delle piante infette al fine di evitare la diffusione del contagio, si doveva impostare una sperimentazione allargata a tutte le competenze, anziché ingabbiare la ricerca.

Per Xyloiannis è fondamentale potare le piante, ma anche fertilizzare in maniera naturale il terreno, non solo per remineralizzarlo, ma anche per migliorare la permeabilità delle acque piovane che sono in grado di purificare la falda dai sali depositati. Ristabilire l'equilibrio organico per migliorare la salute dell'ulivo. Questa la prima mossa suggerita da Xyloiannis che continua sostenendo come il «Piano Silletti faccia acqua da tutte le parti perché non si fonda su sperimentazioni certe» ma solo su dati poco chiari.

La soluzione? Integrare il comitato scientifico con altre competenze, finanziare ricerche differenti, utilizzare diversi laboratori di analisi.

L'assenza di un monitoraggio anche in altre zone del territorio italiano non ci dà la dimensione della diffusione del batterio: secondo Cristos Xyloiannis con il batterio dobbiamo conviverci, così come è stato fatto con altre batteriosi.

In Salento, intanto, incombono le notifiche di eradicazione, in particolar modo sugli uliveti del brindisino e della zona di contenimento, comprendente i comuni a nord di Lecce: è l’avvocato Giovanni d’Elia a chiarire ai presenti come comportarsi nel caso in cui gli agenti del Corpo Forestale dello Stato si presentino alla porta.

Innanzitutto il proprietario ricevente deve poter leggere l’atto di notifica ed ha il diritto di chiedere di visionare le analisi delle piante ritenute Infette. Se non sarà consentita la lettura di tutto il documento, il ricevente dovrà far mettere a verbale che “accetta la notifica ma si riserva di studiare il provvedimento prima di accettare il contenuto”. Ovviamente, è meglio chiedere agli agenti notificanti di identificarsi.

Informazione che ha fame di verità, ricerca che guarda al rispetto della natura e alla conservazione del paesaggio e legge che si fonda sul diritto e sulla giustizia: un dibattito lucido ed oggettivo che mostra un futuro diverso da quello disegnato dal Piano Silletti bis.



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