Ius soli e ius culturae. Un piccolo passo verso la civiltà
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È stato approvato alla Camera ed ora è in attesa del Senato lo ius soli, il Dll che renderà italiani tanti bambini e ragazzi nati e cresciuti nella penisola. Benvenuti cittadini

310 sì, 66 no e 83 astenuti. Questi sono i numeri grazie ai quali la Camera ha approvato il Ddl sullo ius soli temperato che ha introdotto anche lo ius culturae. Numeri che danno una forte spinta al cambiamento sulla strada dell'accoglienza e della civiltà.
Se il Senato approverà il ddl senza apporre nessuna modifica diventerà cittadino italiano ogni bambino nato in Italia da genitori stranieri, di cui almeno uno abbia un permesso di soggiorno a lungo termine. La richiesta di cittadinanza può essere avanzata da uno dei genitori, presso il comune di residenza, entro il compimento della maggiore età, oppure dal diretto interessato entro il compimento del ventesimo anno d'età.
A poter usufruire della legge, rispetto a ciò che avveniva in passato anche i cittadini europei. Il Ddl in materia di cittadinanza prevede però un'importante novità: la cittadinanza non è data solo per ius soli, ma anche per ius culturae, ovvero viene conferita a tutti i ragazzi, entro i 12 anni d'età, che sono nati in Italia o che vi siano arrivati da altri paesi, e che hanno completato almeno un quinquennio di studi. La norma verrà applicata anche a 127 mila stranieri che sono attualmente in possesso di questi requisiti: per loro la cittadinanza arriverà dopo l'approvazione definitiva della legge, a patto che non abbiano compiuto i 20 anni d'età.
Il CSV Salento accoglie la nuova norma come un passo in avanti verso l'accoglienza, un cambiamento per il quale le associazioni leccesi combattono sin dal 2011. All'epoca, 16 associazioni della provincia di Lecce chiesero al sindaco di replicare l'iniziativa che aveva preso vita in Emilia Romagna, dove un sindaco, per festeggiare i 150 anni dell'Unità d'Italia, inviò una lettera a tutti i ragazzi immigrati, invitandoli a presentarsi presso l'ufficio anagrafe per avviare la procedura attraverso la quale sarebbe stato possibile ottenere la cittadinanza italiana.
Dal 2011 al 2014 le richieste di modificare la Legge di cittadinanza si sono fatte sempre più pressanti: 22 organizzazioni della società civile hanno promosso la campagna L'Italia sono anch'io, nata per chiedere a gran voce l'introduzione dello ius soli nella legislazione italiana. Le associazioni partecipanti raccolsero delle firme per l'introduzione nella legislazione dello ius soli temperato da un lato, e per l'approvazione dei diritto elettorale amministrativo dall'altro.
La stessa Consulta dei Diritti Civili del Centro Servizi Volontariato Salento, propose, assieme ad oltre 20 associazioni, al Consiglio Comunale di Lecce il conferimento della cittadinanza onoraria ai bambini, figli di genitori immigrati, nati e residenti a Lecce. Si trattava di bambini e bambine che frequentavano le scuole del capoluogo salentino, ai quali, pur non potendo assicurare una cittadinanza con validità legale, si voleva dimostrare la volontà di accoglienza e di sostegno da parte della città che, in fondo li stava vedendo crescere.
Molto presto non avranno bisogno di onorificenze per sapere chi sono. Molto presto potranno dirsi a norma di legge italiani.
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