#Donoday 2015. La solidarietà non ha confini
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Il giorno della festa dedicata a San Francesco d'Assisi, farà da sfondo al primo #Donoday, perché donare è l'espressione massima della solidarietà in tutte le sue forme

Cos'è un dono, e soprattutto cos'è il donare? Sono queste le domande che l'istituzione del #Donoday come giornata di festa nazionale, pone all'attenzione dei cittadini italiani: troppo poco si pensa al dono come un mezzo di solidarietà verso il prossimo, sebbene giorno per giorno, anche senza rendercene conto, riceviamo e doniamo molto più di quello che pensiamo.
Una carezza ad un bambino, una spalla ad un amico, un sorriso ad un anziano solo: un gesto d'amore e d'aiuto che scaturisce naturalmente dal cuore, dettato dalla solidarietà e dalla volontà di sentirsi bene con sé stessi. Essere solidali e vicini a chi ne ha bisogno, attivarsi per migliorare le condizioni di vita di qualcun altro è già dare qualcosa di sé. Non ci sono limiti al donare: ciascuno dona ciò che ha, ma in questa giornata oltre a ricordare i piccoli doni che si danno e si ricevono nella quotidianità, non si può non pensare alle migliaia di volontari, che dedicano parte della propria vita al prossimo.
L'istituzione del #Donoday nella giornata in cui si celebra la festa di San Francesco d'Assisi, che ha dato tutto se stesso agli altri, rende impossibile non pensare alle realtà di volontariato contemporanee: il volontario dona parte del suo tempo, delle sue risorse, delle sue competenze a chi ne ha bisogno, senza chiedere niente in cambio.
Di contro, donando i volontari si arricchiscono dell'amore, dell'affetto, della gratitudine di tutti coloro che incontrano sulla loro strada, i quali, a loro volta, saranno nuovi portatori di solidarietà verso il loro prossimo, dando vita, in questo modo, ad una cultura dell'unione e del sostegno, diffusa e condivisa, capace di generare collettività responsabili e mature, di affrontare qualsiasi genere di crisi, siano esse economiche, ambientali, dei valori.
«Il dono, nelle sue mille sfaccettature, è il motore dell'impegno dei 90mila volontari salentini, delle oltre 700 associazioni di volontariato che rendono le nostre Comunità migliori - dice Luigi Russo, presidente del CSV Salento. Il dono e l'atto del donare, sono le strade maestre delle comunità solidali, di quelle comunità che sanno farsi carico dei problemi e delle fatiche degli altri, riconnotandoli in chiave positiva».
Oltre al proprio tempo, al proprio denaro, alla propria esperienza, si possono ocmpiere tanti altri gesti d'amore ed altruismo, ad esempio donando il sangue, che come afferma il responsabile provinciale dell'associazione Fidas, Emanuele Gatto «è il gesto d'amore più grande, capace di far star bene noi e gli altri». A lui fa eco il responsabile provinciale di Fratres, Daniele Merico che riflettendo sul significato del dono, sostiene che affinché l'atto del donare possa realizzarsi a 360° «deve avere una valenza solciale». Per la responsabile provinciale di AIDO, Rita Cuna la giornata del dono ha un significato molto più profondo, perché «da trapiantata, non mi resta che dire grazie a tutti i familiari che hanno permesso la donazione degli organi dei propri cari: senza quest'atto d'apertura e coraggio, io non sarei qui.»
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