Cerca nel sito:  

I bambini che non esistono

Data: 01/10/2015
Categoria: Altre News

I bambini che non esistono sono quelli che, venuti al mondo in Italia, non possono essere registrati, perché figli di genitori senza permesso di soggiorno. Questo stato di non esistenza li lega a filo doppio ad abusi e fragilità

Mai nati. È così che, a partire dal 2009, vengono considerati figli di cittadini stranieri che vivono in Italia senza alcun permesso di soggiorno. Infatti, un immigrato se non provvisto dell'apposito permesso, o anche se in attesa dello status di rifugiato, in questi anni non ha potuto registrare la nascita del suo bambino, esponendolo in questo modo all'assoluta assenza di diritti. D'altronde, chi non esiste, che diritti mai può avere?

A cambiare le cose rispetto al passato, la legge 94/2009, attraverso la quale, il legislatore inserisce un emendamento che stabilisce che gli immigrati in Italia sono obbligati ad esibire il permesso di soggiorno per tutti gli atti di stato civile, atto di nascita compreso; all'interno della stessa legge si continuano a garantire, invece, le prestazioni sanitarie d'urgenza e l'obbligo scolastico senza la necessità di esibire alcun documento che attesti la legittimità a risiedere in Italia, creando un vero e proprio contraddittorio.

Infatti, da un lato il legislatore garantisce la salute e l’istruzione, dall’altro non prevede il diritto all’esistenza. Sarebbe così se non fosse per la circolare emanata dal Ministero dell'Interno 24 ore prima dell'entrata in vigore della norma, la quale recita che «per le dichiarazioni di nascita e il riconoscimento di filiazione non deve essere esibito il permesso di soggiorno». Nonostante la circolare, la maggior parte degli enti locali, nel dubbio, hanno rifiutato di rilasciare il certificato di nascita senza l'esibizione del permesso di soggiorno.

Ovviamente dal momento in cui il caso è stato sollevato da Avvenire, tutte le forze politiche al governo, e non, si sono dette esterrefatte e pronte a modificare immediatamente la norma la quale contiene un vulnus che va assolutamente corretto: nonostante il ministero dell'Interno abbia assicurato a mezzo di una circolare precedente alla norma che la nascita deve essere riconosciuta indipendentemente dalla situazione del genitore, come prescrivono le Carte internazionale, fra cui la Convenzione Onu sui Diritti del Fanciullo, l'emendamento contenuto nel "pacchetto sicurezza" ha innescato negli enti locali il dubbio di rischiare di contravvenire alle regole. Tutti hanno preferito far finta che questi bambini non esistessero piuttosto che sollevare un caso.

Ora la legge sarà certamente cambiata, ma tutti quei bambini nati senza diritto e "fuori dalla legge", con ogni probabilità ora resteranno tali. La paura di essere espulsi da parte dei loro genitori sarà più forte del desiderio di farli nascere un'altra volta. 



Torna all'elenco delle notizie
Sede centrale: Via Gentile, n.1a Lecce Tel.: 0832 392640 Fax: 0832 392640 E-mail:
Copyright © 2013-2015 Csvsalento. Tutti i diritti riservati.