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Volontariato per i beni culturali, investire per cambiare

Data: 28/09/2015
Categoria: News CSV Salento

La Magna Charta, presentata durante il workshop del Social Tour, ha stabilito i ruoli e il campo d’azione di volontari ed operatori museali, per una collaborazione sinergica

Come il volontariato può sostenere i beni culturali? Quali sono i ruoli dei volontari all’interno delle strutture museali e come regolamentarli? Sono queste le domande a cui il workshop organizzato dal CSV Salento all’interno della rassegna ArtLab15, ha voluto rispondere lo scorso venerdì 25 settembre 2015, durante la presentazione della Magna Charta per i Beni Culturali, importantissimo documento guida che ha preso forma, dopo quattro anni di sperimentazione, all'interno di un progetto elaborato da Promo PA Fondazione, Cesvot, Regione Toscana e Direzione regionale per i beni culturali della Toscana.

«Negli ultimi 10 anni il CSV Salento ha appurato che mentre le realtà di volontariato tradizionali si sono mantenute invariate nel numero, quelle che si occupano di ambiente e cultura sono aumentate in maniera vertiginosa» ha spiegato in apertura il presidente del CSV Salento Luigi Russo. Ciò palesa come la società stia maturando, ponendo al primo posto valori che meritano la massima attenzione, quali appunto la difesa del patrimonio storico ed artistico della nazione e la tutela del paesaggio, elementi imprescindibili per concorrere allo sviluppo ed al miglioramento della qualità della vita. «La cultura è importante nella doppia accezione - ha continuato Russo - nella tutela dei beni culturali ma anche nella sua propria definizione, quella del cambiamento culturale. L'attenzione alla cittadinanza consapevole in termini culturali è legata con un filo rosso al tema dei beni culturali, il volontariato è capace anche di anticipare i temi centrali del cambiamento culturale e di renderli operativi in termini concreti. Il CSV Salento è fortemente impegnato in questa direzione, quella del cambiamento culturale e quello della governance partecipativa condividendo le responsabilità e assumendo impegni concreti nella tutela e nella valorizzazione dei beni culturali».

La crescita delle associazioni di volontariato e dei volontari che vogliono occuparsi di cultura e di difesa del patrimonio sotrico-artistico nazionale ha imposto all’attenzione della comunità sociale il forte ruolo del Terzo Settore, che può qualificarsi come la terza via, ovvero come il collante naturale fra le istituzioni ed il privato.

Per essere di supporto all’universo dei beni culturali ci si è però resi conto che i volontari avevano bisogno di una guida, una sorta di regolamento di riferimento che non solo doveva stabilire i confini del campo d’azione dei volontari ma anche conferire un riconoscimento per il lavoro svolto: è da questa necessità che nasce la Magna Charta, divenuto oggi un vero progetto pilota, replicabile ed esportabile ovunque in Italia.

«La Magna Charta è un documento di principi che sancisce i ruoli di musei e volontari, che guarda con rispetto alla norma nazionale, ed opera all’interno di essa» ha sottolineato la vicepresidente di promo PA Fondazione, nonché coordinatrice del Progetto Magna Charta, Francesca Velani, e seppur delimitando l’azione dei volontari, conferisce loro una dignità lavorativa inedita, grazie ad un periodo necessario di formazione, sia in fatto di sicurezza e di norme museali, sia in fatto di capacità di comunicazione con il pubblico.

Il volontario per i beni culturali agisce quindi in sinergia con gli operatori museali, svolgendo un lavoro che non può sostituirsi a quello di questi ultimi, ma che può certamente concorrere a restituire vita e visibilità ad un mondo, quello dei musei e dei beni culturali in genere, spesso danneggiato dalla carenza di personale qualificato.

I volontari sono, pertanto, formati all’arte di custodire i beni culturali, e da cittadini competenti possono prendere parte alla loro valorizzazione: la Magna Charta sarà la loro guida, oltre che un modo per valorizzare il loro amore e la loro dedizione non solo verso i beni culturali, ma verso tutta la società. 



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