Lettera ad un insegnante
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Anna Caputo, presidente dell'Arci Lecce scrive una lettera ad un insegnante, un momento di riflessione per sottolineare quanto un bambino, resti solo un bambino, in qualunque luogo si trovi

Una lettera di poche righe che racchiude il pensiero del presidente di Arci Lecce, Anna Caputo, su quelli che sono i rapporti fra l’immigrazione e la scuola, ma soprattutto fra diverse culture e diverse sensibilità. Una lettera ad un insegnante qualsiasi quella di Anna Caputo, che scava nei pensieri di un docente che al pensiero di avere nella propria classe un bambino proveniente da un altro paese pone delle barriere, guardando all’altro come ad un ostacolo per raggiungere determinati obiettivi.
A quest’insegnante, il presidente dell’Arci Lecce ricorda che i bambini che vengono da lontano, sono coloro che assieme ai cittadini italiani costituiranno le classi del futuro. A questa realtà non ci si deve opporre con ottusa caparbietà ma ci si deve aprire con uno sguardo puntato al domani: nella classe del futuro si deve e si può investire con progetti interessanti e multidisciplinari, utilizzando ad esempio i tanti neolaureati in mediazione linguistico-culturale.
Solo in questo modo possono essere evitati ulteriori traumi nei bambini scappati dalle guerre, bambini che non possono e non devono essere considerati profughi, ma solo ciò che realmente sono, solo bambini.
Di seguito la lettera del presidente dell'Arci Lecce, Anna Caputo
LETTERA AD UN INSEGNANTE
Cara insegnante che pensi che la presenza di un bambino straniero in classe ti arretri con il programma, ti impedisca di portare la classe verso obiettivi altissimi, sappi che l'autonomia scolastica prevede che si possano fare scelte di buon senso nel fare le progettazioni e si possa, per esempio, decidere di investire nei nostri laureati e specializzati in mediazione linguistico-culturale, raggiungendo cosi sì obiettivi importanti: 1) Dare la possibilità di non creare ulteriori traumi e frustrazioni a bambini scappati dalle guerre, 2) creare i presupposti per comprendere quali saranno le classi del futuro, quelle classi che, caro/a insegnante ti impediranno di rimanere a casa per contrazione del numero degli studenti.....
Perché basta un solo insegnante per far cadere tutto un sistema, basta un solo insegnate perché un bambino veda rovinata la propria vita, perché si senta inadeguato alla nuova realtà, perché i suoi genitori, che non parlano adeguatamente italiano, si sentano meno di niente, perché non possono aiutarlo. Genitori che nel loro paese erano grandi persone e che qui si sentono solo "stranieri", quello che tu fai sentire a quel bambino. Bambino. Non straniero.
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