10.000 firme contro le trivelle
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E' quanto puntano a raccogliere i Sindaci del Capo di Leuca che si accodano alla proposta referendaria di Pippo Civati per l'abrogazione degli articoli 35 e 38 dello Sblocca Italia

Dopo manifestazioni di piazza, scioperi della fame, cordoni umani lungo le spiagge, i sindaci del Capo di Leuca proseguono la battaglia anti trivelle con un'altra decisione: aderire alle proposte referendarie di Filippo Civati per confermare il secco no alle trivellazioni confermate dallo Sblocca Italia. Sono 10.000 le firme che mirano a raccogliere i primi cittadini dei comuni di Salve, Morciano di Leuca, Castrignano del Capo, Alessano, Gagliano del Capo, Miggiano, Tiggiano, Tricase, Patù, Ugento, Taurisano, Specchia. I moduli sono già pronti, i cittadini che lo desiderano possono quindi recarsi presso le sedi comunali e firmare. Ma in fretta, perchè i sindaci sperano di raggiungere il risultato entro il entro il 12 settembre, data da segnare in rosso, quando si presenteranno uniti a Bari all'inaugurazione della Fiera del Levante insieme allo sperato bottino delle 10.000 sottoscrizioni da presentare al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, non prima di avere lanciato in aria le fascie tricolori come segno di protesta. E' quanto è stato deciso nella riunione convocata d'urgenza il 31 agosto dal Sindaco di Salve Vincenzo Passaseo. Un altro tassello si aggiunge alla lotta che da mesi vede protagonisti sindaci e cittadini insieme contro l'articolo 38 del decreto Sblocca Italia - Misure per la valorizzazione delle risorse energetiche nazionali -. Una battaglia che li vede uniti a primi cittadini e presidenti di altre regioni Italiane, sostenuti anche da organizzazioni come Greenpeace, Legambiente e WWF.
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