Strasburgo condanna l'Italia: riconosca le unioni gay

Data: 22/07/2015
Categoria: Altre News

"Se ci voleva una sanzione, quindi di fatto una cattiva notizia visto che si tratta di condanna, per smuovere le acque, ben venga la sanzione" questo a caldo il primo commento di Gaia Barletta presidente dell'associazione Lea Liberamente e Apertamente di Lecce che si batte per il riconoscimento e la tutela dei diritti civili delle persone LGBT, a seguito della sentenza che ha dato ragione alle tre coppie che avevano fatto ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo secondo la quale il nostro paese ora deve introdurre il riconoscimento legale per le coppie omosessuali. Le tre coppie di Milano, Trento e Lissone, lo ricordiamo, si erano viste rifiutare dai loro Comuni la richiesta di pubblicazione del matrimonio. "Speriamo, prosegue Barletta, che questa sentenza sia da stimolo al Governo a proseguire nei lavori, bloccati ormai da troppo tempo, per il riconoscimento delle unioni civili". La decisione della Corte Europea presieduta dal giudice Raimondi è stata unanime, non si tratta di introdurre il diritto al matrimonio, scelta che deve essere presa dai singoli Stati, con la sentenza la Corte chiarisce che le coppie omosessuali hanno le medesime necessità di riconoscimento e tutela dalla loro relazione delle coppie eterosessuli. L'Italia, firmataria della Convenzione Europea dei Diritti Umani, non ha rispettato questo diritto è stata pertanto condannata per la violazione dell'articolo 8 della Convenzione. La Presidente della Camera Laura Boldrini lascia a Facebook il suo commento: "Purtroppo era prevedibile... ora bisogna agire. Il Parlamento non può più rinviare, deve esprimersi chiaramente su un tema così centrale. Farò tutto quanto è nelle mie facoltà perchè ciò avvenga. Non possiamo continuare ad essere un Paese malato di disuguaglianza, economica prima di tutto, ma anche sociale".