Tonino ucciso dall'odio
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia
Tonino era stremato da un'esistenza di odio e bullismo omofobo. Si è ucciso. Agedo Lecce esprime rabbia e indignazione verso tutti coloro che senza sporcasi le mani uccidono lentamente i tanti "Tonino"

Antonio Inellicato - Tonino - abitava a Cerignola, aveva 40 anni. Si è si è tolto la vita la notte di giovedì, stremato da una esistenza di totale esclusione, odio e bullismo omofobo. Escluso dalla famiglia che non ha mai accettato la sua omosessaualità e con violenza (accoltellato nel 2011 dal fratello) lo emarginava perchè "rovinava la famiglia", spesso vittima di "scherzi" omofobi, deriso dai giovani del paese, aveva già tentato due volte di suicidarsi. Questa volta è riuscito nel suo intento. Questo, come purtroppo altri, non è un suicidio senza colpevoli, quando i diritti sono negati, quando i cittadini sono indifesi da chi avrebbe il compito di tutelarli allora ci si deve chiedere in quale mondo vogliamo scegliere di vivere. Il sottosegretario alle riforme Ivan Scalfarotto, in sciopero della fame da 11 giorni per rivendicare il riconoscimento di tutele e diritti alle persone gay, lesbiche e trans, parla di un mondo alla rovescia: “Non è forse un mondo alla rovescia, un mondo dove si insabbia la legge contro l’omofobia, dove si attacca il lavoro dell’UNAR contro la discriminazione, dove in un'aula parlamentare si urla che insegnare inclusione e rispetto significa mettere le mani sui bambini e dove il sindaco appena eletto di una città patrimonio del mondo come Venezia mette all'indice 49 libri di favole per l'infanzia?”.
Non rimangono in silenzio le associazioni che difendono fra mille difficoltà i diritti di uomini e donne, figli e figlie ad essere come è ovvio che sia, semplicemente se stessi. In un post pubblicato su Fb, che pubblichiamo per intero, Agedo Lecce esprime con forza tutta la rabbia, l'indignazione e la vergogna che ogni cittadino degno di questo nome dovrebbe provare di fronte a fatti di questo tipo: "Come si fa ad apprendere la notizia del suicidio di Antonio Intellicato a Cerignola, a sapere di una vita distrutta dal rifiuto, dall’odio omofobico dentro la famiglia di origine, dentro la comunità di appartenenza, dentro una nazione ipocrita, opportunista, bigotta e crudele come l’Italia senza provare rabbia e vergogna? A cosa serve lo “spirito cristiano” se in un paese che si definisce cattolico "Tonino” non ha trovato nessuno che lo aiutasse, che lo apprezzasse, che lo accogliesse e che gli permettesse di avere il diritto di essere se stesso? Tacciano gli “onorevoli” indifferenti e ostili a cui niente interessa del destino, della vita e dei bisogni della gente e che si ostinano a dividere la popolazione in cittadini di serie A e di serie B. Tacciano gli Adinolfi e i Bagnasco di turno! Tacciano i preti e i gerarchi delle Chiese e delle Religioni che predicano contro i diritti delle persone LGBT! Con le loro parole diaboliche distruggono vite e famiglie, avvelenando rapporti, frenano e censurano leggi possibili di civiltà. Tacciano di fronte a questa tragedia e si battano il petto per chiedere perdono a questa vittima sacrificale sull’altare della loro cattiveria. “La croce” è la sofferenza che scaraventano senza scrupolo sulle spalle degli altri, è l’indifferenza per il loro dolore. A cosa serve lo “spirito progressista” - e tutta l’ideologia relativa - se la lotta alle discriminazioni dei partiti è così tiepida da non riuscire a portare avanti e fino in fondo la rivendicazione di diritti che altrove sono garantiti? Vergogna! Vergogna! Siamo la vergogna dell’Europa Occidentale! Non abbiamo tutele, non abbiamo diritti! Abbiamo in cambio una società corrotta, ignorante, impoverita da opportunisti, cattiva, ipocrita e machista. Una vergogna! Difendiamo la nostra società dall’omofobia, è una bestia feroce! Difendiamo i nostri figli dalle persone omofobe, che indossino abiti civili o tonache, palandrane varie o un libro da sentinelle, felpe o abiti eleganti da onorevoli. I nostri figli vanno protetti da tali individui. E noi genitori e famigliari, difendiamoci dall’omofobia e dalla paura del giudizio degli altri! Potremmo noi stessi far del male ai nostri figli e causare loro una immensa sofferenza. Una frase letta recentemente recita: "Stai attento a chi odi. Potrebbe essere qualcuno che ami". Niente di più vero. Antonio si è tolto la vita. Questa volta ci è riuscito, sommerso dal dolore. Povera creatura, povero figlio, povero fratello, povero concittadino, povero italiano"
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