Anche la Puglia nel Coordinamento dei genitori delle persone con DCA
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Un coordinamento a sostegno della legge Moretto sul trattamento sanitario obbligatorio nei gravi casi di anoressia

Un Coordinamento a sostegno della proposta di legge Moretto sul trattamento sanitario obbligatorio nei gravi casi di anoressia. Nato a novembre scorso raggruppa al momento associazioni di sei regioni: Emilia Romagna, Veneto, Friuli, Puglia, Toscana e Calabria. Una proposta che ha scatenato polemiche come quella dell’Aba di Fabiola De Clercq e che invece trova favorevoli diversi medici specialisti nel trattamento pubblico dei Dca come Armando Cotugno, direttore programma Dca RomaE, e Pierandrea Salvo direttore del centro di riferimento per la cura e la riabilitazione dei Dca a Portogruaro. La posizione del Coordinamento genitori sulla proposta di legge è chiara: “La cosa più triste è che parla chi non ha vissuto il problema o chi ha interessi economici” dice Stefano Bertomoro del Coordinamento nazionale genitori-. È una malattia tuttora poco conosciuta e quindi poco prevenuta, dove sono importanti anche i modelli sociali, e dove c’è gente che lucra. Gli incompetenti, i professionisti della chiacchiera, sono sempre pronti a cianciare sulla vita delle persone”. E “c’è tanta ignoranza diffusa”. Per questo tra le prossime azioni del Coordinamento ci sono l’intervento nelle scuole e la realizzazione di un opuscolo per medici di base di tutta Italia affinché siano preparati e sappiano orientare presso servizi e centri specializzati, che devono trovarsi in tutte le regioni con standard equivalenti. A questo proposito, per quanto riguarda nello specifico il trattamento sanitario obbligatorio, la proposta Moretto impone che i servizi ospedalieri e i reparti nei quali possono essere effettuati i Tso devono essere individuati dalle Regioni entro 60 giorni dalla entrata in vigore della legge, secondo il modello organizzativo dei servizi sanitari regionali “hub and spoke” .
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