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Sfrutta Zero

Data: 27/05/2015
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia

E' la campagna di crowfunding per la produzione di passata di pomodoro biologica a filiera etica

Una raccolta fondi per una salsa di pomodoro solidale in questa terra, la Puglia, il Salento, tristemente nota per lo sfruttamento dei lavoratori stagionali, braccianti agricoli sottoposti alle dure regole del caporalato. Lo sfruttamento dei lavoratori emerse in tutta la sua crudezza e crudeltà anche agli occhi di chi non voleva vedere, nel 2011 proprio grazie agli oppressi, agli sfruttati che organizzarono la grande protesta e lo sciopero dei braccianti per urlare la loro condizione di schiavi e chiedere un lavoro regolare, regole e paghe degne di un paese civile. Da allora passi ne sono stati fatti, anche se in una strada difficile e lunga. Uno di questi la nascita dell'associazione Diritti al Sud, di Nardò, che si occupa fra l'altro di scolarizzazione per stranieri e che oggi è protagonista del progetto di Crowfunding Sfrutta Zero insieme ad altre due associazioni, Solidaria di Bari e Osservatorio Migranti Basilicata Fuori dal Ghetto di Palazzo San Gervasio e Venosa (PZ), attraverso il quale si intende ridare nobiltà al pomodoro di Puglia e Basilicata togliendo il marchio nero dello sfruttamento e realizzare una filiera etica dalla semina alla trasformazione. Sfrutta Zero, è un progetto i cui protagonisti sono i migranti, i disoccupati, i contadini che "vogliono avviare o continuare un'attività lavorativa attraverso la produzione di prodotti locali e conserve per costruire sul territorio relazioni ed economie solidali". Concretamente il progetto prevede diverse fasi: acquisto o coltivazione di pomodori;  trasformazione dei pomodori in salsa; imbottigliamento; distribuzione del prodotto attraverso i Gas, mercati locali, rete di Genuino Clandestino. Parte fondamentale di tutto il processo produttivo sono la tutela dei diritti dei lavoratori e la garanzia di una retribuzione dignitosa. Oltre a ciò gli ideatori del progetto vogliono anche favorie la conoscenza e la crescita dei lavoratori attraverso la collaborazione con i contadini veri portatori di know how. Il tutto sperimentando la pratica dell'autocertificazione partecipata, "Sperimenteremo una forma particolare di autocertificazione partecipata, si legge nel sito dedicato al crowfunding, volta a garantire a chi sosterrà e consumerà la salsa 'Sfrutta Zero' che nella produzione e trasformazione non vi saranno sopprafazione e subalternità, non vi sarà alienazione, non vi sarà spazio per sfruttatori e caporali. Ispirandoci alle pratiche di autocertificazione partecipata costruite da varie realtà contadine ... intendiamo costruire un percorso di reciproco monitoraggio sui temi della qualità del lavoro. Questo sarà realizzato attraverso visite reciproche tra le realtà della rete, aperte anche ai consumatori che vorranno parteciparvi". I fondi raccolti attraverso la campagna Sfrutta Zero servono ad acquistare le attrezzature per la fase di trasformazione, il materiale per la fase di distribuzione e la realizzazione di un corto/documentario a racconto di tutto il percorso. 



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