Xylella, la Ue dice no all'eradicazione
Categoria: News CSV Salento
E' la decisione del Comitato fitosanitario riunitosi il 28 aprile a Bruxelles. La decisione sotituisce la precedente del luglio 2014 che prevedeva l'abbattimento di un milione di alberi di ulivo
Un successo per tutti quello incassato lo scorso 28 aprile a Bruxelles con la deliberazione del Comitato fitosanitario. E' la fine di un incubo paventato per oltre due mesi e incardinato in un Piano regionale, il Piano Silletti, che prevedeva l'eradicazione di un milione di alberi di ulivo infettati dal batterio xylella ma senza che vi fosse alcun accertamento né sulla presenza effettiva del batterio nellle piante disseccate né che la causa del disseccamento rapido fosse diovuto al batterio. La comunità scientifica, infatti, non è ancora riuscita a dimostrare la il nesso di causalità tra disseccamento rapido e batterio xylella. Grande soddisfazione esprile per la decisione Luigi Russo, presidente del CSV Salento: "Notevolmente limitate le previsioni disastrose. Si chiede l'abbattimento degli alberi solo nella fascia di eradicazione, si stima 5000 unità (molto meno di quel milione previsto). Da Lecce in giù invece non ci saranno abbattimenti. La battaglia del Comitato #difendiAMOgliulivi - fa sapere ancora Luigi Russo - riprende per difendere ancora quei 5000 condannati all'abbattimento: perché non ha senso dire eradicare il batterio, perché ci sono altri metodi anche meccanici per impedire o limitare la diffusione del batterio, perché non ci sono certezze scientifiche che la xylella provochi disseccamento e neppure test di patogenicità. Invece adesso riteniamo necessario che la Regione Puglia e il Governo chiedano immediatamente un controllo a tappeto in tutta Europa per capire quanto realmente è diffusa la xylella (Francia, Spagna, Grecia, Olanda, ecc) e quanto è endemica.Poi c'è tutto il capitolo NO INSETTICIDI, sul quale non cederemo rispetto alle posizioni già espresse. Infine – conclude Russo – è del tutto evidente che viene depotenziata la strategia allarmistica globale e ne esce con le ossa rotte buona parte della comunità scientifica che sosteneva senza se e senza ma le eradicazioni".
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